Il finanziere francese, Vincent Bolloré, è indagato dalla Procura di Milano per concorso in aggiotaggio nell'ambito della scalata di Vivendi a Mediaset. Il reato è conseguente all'operazione con la quale Vivendi di Bolloré ha comprato azioni Mediaset, salendo nel dicembre scorso quasi al 30% del capitale del principale gruppo televisivo privato italiano.Vivendi è un colosso francese del settore televisivo, musicale e cinematografico - mentre in Italia è il secondo socio di Mediobanca con l’8% e il primo di Telecom con il 24,68%. L'inchiesta è stata aperta circa un mese fa dai pm milanesi, Fabio De Pasquale e Stefano Civardi, a seguito di un esposto presentato da Fininvest alla Consob, all'Agcom e alla Procura.
L'accusa della famiglia Berlusconi è che Vivendi avrebbe fatto abbassare artificialmente il valore delle azioni di Mediaset per tentarne una scalata ostile.
L'accusa di aggiotaggio per la scalata di Vivendi a Mediaset
Alcuni mesi fa tra Vivendi del finanziere Bolloré e Mediaset era stato raggiunto un accordo. Vivendi avrebbe dovuto acquisire il 100% di Mediaset Premium, società del Biscione in difficoltà finanziarie, pagandola con un pacchetto di sue azioni pari al 2,962% del capitale sociale. Mediaset avrebbe ottenuto anche lo 0,538 % di Vivendi e avrebbe girato a sua volta ai francesi un 3,5% del proprio capitale. Ma dopo l'estate Vivendi ha fatto saltare l'intesa, facendo intendere che la situazione finanziaria di Mediaset Premium fosse più grave del previsto.
Tutto ciò ha ha fatto abbassare il valore sul mercato delle azioni Mediaset e, secondo la famiglia Berlusconi, Vivendi ne avrebbe approfittato per intraprendere la scalata ostile a Mediaset. Di qui l'accusa di aggiotaggio.
La reazione di Vivendi all'accusa di aggiotaggio
Vivendi si dice ottimista su una soluzione positiva della vicenda, ma si prepara comunque «a diversi scenari», anche perché la legge su cui sta lavorando l'Agcom che rischia di vietare quote rilevanti in contemporanea in Telecom e in Mediaset «è senza giurisprudenza». A sostenerlo l'amministratore delegato di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine.
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