L'Operazione prende il via il 6 febbraio e si conclude il 10 marzo. Poco più di un mese per sottoscrivere un aumento di capitale a prezzo vantaggioso da parte degli azionisti. Al prezzo di sottoscrizione di € 8,09 gli azionisti potranno esercitare l'opzione per acquisire azioni ordinarie di nuova emissione senza valore nominale, con un sovrapprezzo pari ad € 8,08 (il restante € 0,01 a titolo di capitale).

Sono titolari del diritto di opzione gli azionisti detentori di azioni ordinarie e di risparmio, nella misura di 13 nuove azioni ogni 5 possedute.

Al prezzo è stato applicato uno sconto del 38% rispetto al prezzo teorico ed è stato previsto un accordo di garanzia con un imponente consorzio bancario.

La nuova emissione riguarderà al massimo 1.606.876.817 nuove azioni ordinarie.

L'offerta al pubblico riguarderà l'Italia ma è prevista anche analoga offerta in Germania e in Polonia.

L'aumento di capitale, già annunciato a Londra nel mese di dicembre, rientra nel piano strategico 2016-2019 della banca e consentirà a Unicredit di pagare le cedole sugli strumenti in scadenza proprio il 10 marzo, data di chiusura dell'operazione e garantirà maggiore solidità patrimoniale all'istituto.

Il piano è garantito da un consorzio coordinato da Unicredit all'interno del quale agiranno con diverse metodologie Morgan Stanley, Ubs, Bruyette & Woods ,Equita sim, BofA Merrill Lynch, Jefferies, Citigroup, Credit SuisseJP Morgan, Mediobanca, Deutsche Bank, Haitong, Banca Imi, Goldman Sachs e Hsbc, Banco Santander, Danske Bank, Bnp Paribas, Barclays, Credit Agricole, Rbc Capital Markets, Bbva, Natixis e SocGen, CaixaBank,Smbc Nikko and Keefe, Banca Acros e Macquarie con l'impegno ad acquistare l'inoptato.

Il CdA ha approvato l'implementazione del piano Fino per ridurre le sofferenze

Il piano Fino secondo Unicredit starebbe entrando in fase esecutiva per essere poi concluso entro il 2017.

Per ridurre il profilo di rischio associato ad un portafoglio di 17,7 miliardi di sofferenze si procederà alla riduzione delle esposizioni deteriorate in due fasi distinte.

Nella prima fase saranno trasferite Pimco e Fortress una quota maggioritaria attraverso una cortolarizzazione dei crediti entro la fine del 2017. Nella seconda fase, che avrà la durata dell'intero piano strategico, saranno cedute le rimanenti sofferenze.

Gli obiettivi a lungo termine dell'operazione sono configurabili nella solidità patrimoniale, in una maggiore capacità e qualità del credito, nella ricerca di un aumento di redditività col taglio di costi.

La fondazione Cariverona aderirà all'aumento di capitale al 73% per un investimento massimo di 211,6 milioni di euro

La fondazione Ceriverona, subordinatamente all'autorizzazione del ministero di economia e finanza, sottoscriverà l'aumento di capitale, ma solo per una parte. La fondazione ha dichiarato di aver valutato attentamente l'offerta e di aver aderito in coerenza con la gestione del patrimonio nell'aspettativa della rivalutazione del titolo e di un ritorno remunerativo.