Il tetto dei 240.000 euro lordi l'anno vale solo per i manager e i dipendenti Rai. Questo è il parere dell'Avvocatura dello Stato in merito ai compensi del personale Rai. Tale limitazione, secondo il maggiore consulente giuridico della tv pubblica non vale per gli artisti, specialmente quelli più importanti. Tale opinione, decisamente importante, permetterà al Ministero dell'Economia di autorizzare la Rai a dare più denaro agli artisti. Insomma, il tetto varrebbe solo per i dipendenti e i dirigenti della tv nazionale.

Registi e attori possono guadagnare di più

L'Avvocatura dello Stato, tempo fa, aveva sottolineato che è ancora valida una norma risalente alla Finanziaria 2007, che prevedeva sì un limite agli stipendi per i dipendenti Rai, ma teneva fuori da ogni restrizione 'la prestazione artistica o professionale che consenta di competere sul mercato'. Determinati soggetti, dunque, possono guadagnare più dei 240.000 euro lordi l'anno. Nessun limite retributivo, ad esempio, per i registi e gli attori del cinema e delle fiction. L'Avvocatura ha menzionato anche una missiva inviata sette anni dall'Antitrust al Ministero dello Sviluppo economico, in cui veniva sottolineata la necessità di non rendere pubblici gli stipendi degli artisti.

Ciò infatti avrebbe determinato uno squilibrio in ambito televisivo. Attori, registi ed altri artisti Rai, dunque, si troverebbero in una condizione privilegiata rispetto agli altri. Pubblicare i loro stipendi favorirebbe senza dubbio le emittenti private.

Stipendi delle star senza restrizioni

Lo stesso Renzi, secondo l'Avvocatura, ha confermato la disciplina degli artisti Rai nella legge sulla riforma della tv di Stato dell'anno scorso, esonerando gli stipendi delle star dall'obbligo di trasparenza.

Il fatto che la Rai è libera di pagare quanto vuole gli artisti, insomma, rientrerebbe pienamente nel regime concorrenziale. Adesso la tv pubblica potrà stabilire liberamente quanto pagare artisti e showman. Chissà come si comporterà con soggetti che prestano anche attività di tipo giornalistico, come Bruno Vespa, Alberto Angela e Fabio Fazio?