Il ddl povertà che prevede l'inserimento del reddito di inclusione per il 2017 è stato approvato dal Senato con 138 si, 71 no e 21 astenuti. Si scrive così una nuova pagina nell'impegno sociale e nel supporto alle famiglie disagiate. Il Ministro del Lavoro a specificato che la manovra verrà finanziata grazie ad un investimento di 4 miliardi. Nella manovra rientreranno fin da subito 770mila cittadini. Vediamo tutti i dettagli del beneficio previsto dal governo.

Reddito di inclusione unico e uguale su tutto il territorio

Si tratta di un'operazione che è strettamente correlata alla manovra finanziaria.

Il ddl delega il Governo ad attuare misure di supporto per le famiglie italiane disagiate entro sei mesi con l'utilizzo di più decreti legislativi. Il punto fondamentale di questa manovra è ormai noto come reddito di inclusione e punta a riorganizzare i servizi assistenziali offerti su tutto il territorio nazionale portandoli ai livelli minimi indispensabili. Si tratterà quindi di una misura unica che non prevederà varianti regionali.

Il supporto verrà erogato a 400mila famiglie

Il reddito di inclusione, che si chiamerà Rei, andrà a sostituire quello che attualmente e noto con il nome di Sia e prevede l'erogazione di 400 euro mensili per coloro che sono in possesso di un reddito inferiore alla soglia di povertà.

Per il reddito di inclusione si prospetta però un progressivo incremento di questa somma con il relativo allargamento delle categorie di assegnazione. In un primo momento l'importo potrebbe raggiungere i 480 euro mensili e subire un primo allargamento della base di famiglie in possesso dei requisiti di accesso. Secondo le prime stime si tratta di un intervento che potrebbe andare a migliorare la condizione di vita di 400mila famiglie con minori a carico e coprirà in totale 770mila cittadini italiani dando precedenza: a coloro che hanno a carico figli minori o familiari con disabilità gravi, ove siano presenti donne in stato di gravidanza oppure disoccupati che abbiamo più di 55 anni di età.