Banca intesa concede più tempo agli acquirenti del portafoglio NPL. Il temine per la presentazione delle offerte vincolanti per i 2,5 miliardi messi all'asta nell'ambito del progetto "Beyound the clouds" (che in italiano significa oltre le nuvole) è stato prorogato di 3 settimane. La variazione nelle tempistiche sarebbe dovuta ad alcune criticità emerse in fase di due diligence.

I partecipanti alla gara.

Dopo una fase iniziale conclusasi alla fine dello scorso anno, con almeno sette partecipanti tra i quali Fortress Investment Group (titolare della piattaforma DoBank Italfondiario leader nel mercato italiano del credit servicing) KKR e Anacap, che hanno sottoposto delle offerte non vincolanti, secondo quanto riportato da Milano finanza e Reuters sarebbero rimaste in 3 le cordate per il round finale.

La prima è costituita da Apollo Global Management e Credito Fondiario, quest'ultimo partecipato dal fondo Elliot Capital potrebbe partecipare come special servicer e come coinvestitore, ma non sono disponibili dettagli a questo proposito.

La seconda è formata da Christofferson Robb & Company con Bayview Asset Management, quest'ultima sta sviluppando una piattaforma di gestione proprietaria che a tendere potrebbe gestire il credit management del portafoglio.

L'ultimo team di offerenti è costituto dal fondo Cerberus Capital Management (che secondo MilanoFinanza di recente è entrato anche nell'operazione FINO di Unicredit) e da Cerved Credit Management, quest'ultima potrebbe affiancare nella gestione Kervis Asset Management che storicamente ha svolto il ruolo di gestore di riferimento per Cerberus

La strategia di Intesa San Paolo

Questa operazione si iscrive nel quadro più ampio della gestione strategica dei NPL del gruppo intesa San Paolo.

Carlo Messina, amministratore delegato del gruppo ha di recente dichiarato di volere limitare la quantità di crediti dismessi concentrandosi sulla gestione interna per il recupero che ad oggi ha registrato risultati positivi con recuperi oltre i 6,5 miliardi di euro.

Nella stessa intervista, riportata da Citywire, il manager ha dichiarato che i flussi di nuove sofferenze del primo gruppo bancario del paese, stanno tornando a livelli pre crisi e che non risulta conveniente cedere i crediti problematici a investitori che richiedono tassi di rendimento nell'ordine del 20%