Mentre il percorso verso la fusione e la ricapitalizzazione precauzionale a carico dello stato appare ormai tracciato ed è assodato che non prevederà ulteriori coinvolgimenti da parte del Fondo Atlante, rimane ampiamente da definire l'insieme di misure necessarie per il rilancio industriale dei due istituti.

Le metriche più significative sul lavoro di ristrutturazione da compiere possono essere individuate, secondo quanto riportato dal Sole 24 ore, dai costi operativi che ad oggi assorbono il 95% dei ricavi di Popolare di Vicenza e il 120% di quelli di Veneto Banca.

Da considerare anche il nodo rilevante dei NPL che

Un radicale taglio dei costi

Una stima attendibile dell'entità dei tagli ai costi necessari ai due istituti può essere calcolata applicando il livello medio di cost/income ratio del settore al livello attuale dei Ricavi.

Ad oggi i due istituti, dopo i cali recenti hanno ricavi per circa 1,4 miliardi a fronte di costi per 1,5 miliardi. Considerando che la media di sistema si attesta intorno al 60-70% i tagli complessivi potrebbero ammontare a circa 700 milioni.

Le cifre circolate al momento, secondo dati riportati dal Sole 24 Ore, quantificano in 3000 su un totale di 10000 dipendenti i possibili esuberi, che si aggiungeranno alle politiche di dismissione che dovrebbero includere la BIM per Veneto Banca e la partecipazione in Cattolica Assicurazioni per Popolare di Vicenza.

La necessaria ristrutturazione

Ad oggi il percorso di una radicale riduzione dei costi appare obbligato al fine di evitare che il nuovo patrimonio, richiesto per ricapitalizzare l'istituto che nascerà dalla fusione delle due popolari, venga rapidamente eroso dallo sbilancio tra costi e ricavi.

Considerando anche la recente esperienza di MPS è plausibile che uno dei vincoli che verranno posti per autorizzare l'impiego di capitali pubblici per il salvataggio, sarà appunto un piano industriale dettagliato con l'indicazione dei tagli ai costi previsti e delle dismissioni di assets pianificata.

Sul capitolo NPL, che ad oggi totalizzano un valore lordo di circa 9 miliardi, dai vertici dei due istituti è sato reso noto un programma di dismissione integrale che dovrebbe svilupparsi in un orizzonte abbastanza limitato, di circa 12 mesi.

La partita del salvataggio pubblico risulta pertanto solo l'inizio di un programma incisivo di ristrutturazione che vedrà tagli ai costi molti incisivi.