Uscire anticipatamente con l'Ape nel 2017 sarebbe molto conveniente per i contribuenti soprattutto per la categoria operaia che raggiungendo l'età pensionabile a 63 anni, avrebbe un assegno mensile netto di circa 1.300 euro.

L'Ape è rivolta a coloro che hanno un reddito basso

Per la classe degli impiegati, avvalersi della pensione anticipata Ape, non porterebbe a tanti benefit. L'assegno Ape social è riferito soprattutto a coloro che non hanno un assegno mensile netto superiore a 1.500 euro. Il Ministro dell'Economia e delle Finanze Padoan starebbe lavorando al miglioramento di tale possibilità anche per coloro che presentano un reddito annuo più alto.

Il premier Gentiloni si ritiene molto soddisfatto del lavoro fin qui svolto dai collaboratori del Ministero. Nonostante le news circa quest'anticipo pensionistico social Ape, i cittadini sembrerebbero essere ancora molto confusi e poco informati. Si auspica che la situazione possa essere più chiara al fine di dare la possibilità a tutti coloro che potrebbero essere interessati a richiedere la pensione anticipata social.

Il punto della situazione per coloro che hanno disagi

Il premier Gentiloni in settimana ha firmato un decreto secondo il quale i lavoratori in condizioni disagiate, potranno richiedere la pensione anticipata con 41 anni di contributi. Quindi l'assegno pensionistico anticipato si propone in due tipologie: volontario e social.

Per il primo caso, i contribuenti chiederebbero un prestito di circa vent'anni con interessi bancari e vantaggi assicurativi; per il secondo caso, tutto sarebbe a carico dello Stato. I lavoratori precoci e disagiati riguarderebbero la categoria di coloro che avrebbero intrapreso una carriera lavorativa a 18 anni e di coloro che avrebbero delle disabilità accertate e superiori al 70%.

Ovviamente per tutte quelle persone che sceglieranno tale tipo di pensione, non potranno lavorare attendendo l'esito dell'anticipo pensionistico onde evitare di creare degli equivoci con lo Stato. Attualmente, per questa categoria di lavoratori, sono stati stanziati circa 400 milioni di euro, tali che aumenteranno nei prossimi tre anni, toccando quota 600 milioni.

La situazione sarebbe in via di definizione con ultimi dettagli tali da essere più chiari sia per i contribuenti sia per lo Stato che andrebbe a stanziare una somma importante per garantire una pensione sociale ai disagiati.