La pensione anticipata è un tema al vaglio in questi giorni dal Governo e il presidente del Consiglio ne ha firmato i decreti attuativi. Concretamente tali provvedimenti servono a disciplinare il passaggio alla pensione effettiva di quei lavoratori che si trovano in stato di disagio. La norma è definita sperimentale, ovvero non ci dovrebbero essere cambiamenti fino a fine dicembre 2018, e all'interno di essa si parla dei requisiti e dei soggetti che possono fare richiesta di tale anticipo di pensione. Ma vediamo meglio.
Le novità sulla pensione anticipata
Come anticipato sopra, il Governo ha decretato che i lavoratori in situazione di disagio potranno anticipare la pensione ricevendo una indennità. I soggetti in questione avranno la facoltà di richiederla entro il 15 luglio del corrente anno e potranno farlo se hanno raggiunto i 63 anni entro tale data. Chi invece dovesse raggiungere il limite di età l'anno successivo, avrà tempo per fare domanda entro la fine di marzo del 2018. Non tutti i lavoratori che rispecchiano il requisito dell'età possono partecipare al beneficio, poiché il decreto ha posto in essere un elenco di categorie disagiate tra le quali: i disoccupati che hanno ultimato i loro appositi benefici sociali, i lavoratori dipendenti o autonomi che assistono un invalido grave e in generale chi da almeno 6 anni esercita un tipo di lavoro usurante o abbia una invalidità almeno del 74%.
Inoltre, i fondi investiti in tale manovra vengono ripartiti per un certo numero di anni, quindi ogni anno lo Stato assegnerà una quota diversa all'Inps, ovvero l'ente che si occuperà dell'erogazione di tali somme ai beneficiari che rispettano i requisiti menzionati sopra. La norma prevede una forma di pensione anticipata anche per una determinata categoria di lavoratori, i cosiddetti "precoci", e cioè tutti coloro che prima di aver compiuto i 19 anni abbiamo iniziato a lavorare accumulando almeno un anno di contribuzione, essendosi iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria.
Anche in questo caso di pensione precoce valgono gli stessi requisiti di cui si è parlato sopra, mentre diversa è la quota spesa dedicata ogni anni e il numero di persone destinatarie del provvedimento. Sono da aggiungere come esempi di lavori usuranti: l'operaio edile, il camionista, l'infermiere e l'assistente all'infanzia. In ogni caso, è possibile visionare i decreti di riferimento per essere aggiornati su ogni dettaglio.