Con la cessazione di Equitalia, dal 1° luglio i contribuenti che hanno debiti fiscali, tributari, multe del codice della strada o cartelle in genere, dovranno fare i conti con un nuovo ente. Si tratta di Agenzia delle Entrate riscossione, nuovo concessionario alla riscossione che, come si evince dal nome, sarà un ente interno all’Agenzia stessa. Proprio questa sua natura interna mette nelle mani del nuovo concessionario maggiori poteri di controllo e di rapidità di azione. Il rischio che il nuovo concessionario diventi un mostro ancora maggiore del tanto odiato Equitalia è una notizia che ha fatto il giro del web e che non farà certo dormire sonni tranquilli a chi, purtroppo per lui, ha a che fare con queste tipologie di debiti.

Non tutti i mali vengono per nuocere però, perché sembra che grazie a questi nuovi poteri, qualcosa di positivo potrebbe fuoriuscire anche per i debitori.

Novità terribile?

Il nuovo ente come ampiezza di poteri si differenzierà di molto da Equitalia. Infatti, Agenzia delle Entrate riscossione avrà pieno accesso alle banche dati canoniche, che vengono utilizzate dal Fisco per controllare i contribuenti. Quindi, accesso ai dati dell’anagrafe tributaria, dell’Agenzia del territorio e delle banche dati di Inps, Uffici Postali e banche, anche telematiche. In pratica, il concessionario potrà conoscere stipendi, pensioni, immobili detenuti e soldi depositati in banca di ciascun debitore che finirà sotto la sua lente di ingrandimento.

Le voci che circolano parlano di velocità di controllo ma anche di snellezza delle procedure esecutive, perché pare che, da adesso, il concessionario, se vorrà recuperare il credito vantato nei confronti di un debitore, potrà farlo senza passare dalle procedure autorizzative di un giudice.

Basta pignoramenti senza senso

A fugare queste voci, una nota dell’Agenzia delle Entrate che ha rivendicato il fatto che il pignoramento diretto è una prassi vigente già da tempo e non è vero che bisogna passare per forza di cose da un atto esecutivo di un tribunale.

Infatti, solo nel caso in cui il debitore o i soggetti terzi ai quali viene chiesto il sequestro delle somme (banche, datore di lavoro, Inps), hanno motivi validi per contestare il pignoramento, ci si deve rivolgere ad un giudice. Dal Fisco fanno sapere che da oggi, la riscossione sarà molto più efficiente e sarà a vantaggio dei debitori.

Infatti, non ci saranno più pignoramenti ciechi come avveniva con Equitalia, che non avendo accesso ai dati, chiedeva il congelamento di tutti i conti e di tutte le somme in essi presenti, per ciascuna azione esecutiva avviata nei confronti di ciascun debitore. Un danno enorme per privati o aziende che si vedevano bloccare tutti i conti correnti, anche se i debiti maturati avrebbero potuti essere sanati solo con somme presenti su un solo conto. In pratica, adesso l’Agenzia delle Entrate riscossione, potrà pignorare solo le somme effettivamente utili a soddisfare il suo credito, senza paralizzare l’economia di una famiglia o di una azienda, congelando tutte le forme di risparmio che avevano.