L'Estonia potrebbe diventare il primo Paese in Europa ad avere la doppia moneta a livello nazionale, affiancata ovviamente all'euro. Nelle ultime ore sta facendo discutere la proposta di Kaspar Korjus, il quale ha chiesto al governo l'introduzione di una criptovaluta, come il bitcoin, per incentivare la digitalizzazione. In pochi lo sanno, ma l'Estonia, nel suo piccolo, vanta il 97 per cento della popolazione connesso ad internet. Quasi un record, soprattutto se raffrontiamo la percentuale estone con quella italiana, pari al 67 per cento. Eppure, il Paese del Nord Europa si pone ugualmente il problema di incrementare, potenziare, il fenomeno della digitalizzazione, con l'obiettivo concreto di raggiungere il 100 per cento di persone connesse.

Come funzionerebbe l'Estcoin?

Una doppia moneta affiancata all'euro è possibile? Presto a questa interessante domanda potrebbe risponderci proprio l'Estonia, dopo la richiesta di immettere una criptovaluta denominata Estcoin, sulla falsa riga del Bitcoin. Come funzionerebbe? L'Estocoin sarà una risorsa da gestire unicamente al fine del completamento del progetto di digitalizzazione. Qualora il sogno chiamato Estcoin divenisse realtà, la moneta virtuale non potrà essere né contraffatta né tanto meno utilizzata in quello che viene denominato deep web, letteralmente web profondo, sul quale ogni giorno nascono nuove leggende, racconti appunto spesso romanzati, ma che fanno comprendere il livello di pericolosità almeno per i più profani.

Così come il bitcoin, anche per l'Estcoin, per garantire il massimo grado di sicurezza alla persona che lo utilizzerà, ci sarà la tecnologia chiamata blockchain, che impedisce qualsiasi tipo di truffa in caso di acquisto. Nuova moneta, incentivi alla digitalizzazione, sicurezza: tutti aggettivi che potrebbero accendere i riflettori sull'Estonia e la sua criptovaluta tra non molto tempo.

Casi di doppia moneta

In realtà, nel Vecchio Continente, non è la prima volta che si sente parlare di moneta virtuale o doppia moneta. In Svizzera ad esempio, in seguito alla grande crisi del 1929, lo Stato decise di introdurre il Wir svizzero. Ancora oggi, entro i confini elvetici, la moneta è utilizzata, generando un bilancio pari a 4 miliardi di euro.

Anche l'Italia ha la doppia moneta, anche se in pochi ne parlano. E' il Sardex, invenzione recente, datata al 2009, frutto dell'ingegno di un gruppo di imprenditori, che ha creato questa valuta per dare un sostegno tangibile alle aziende locali. Oggi, il Sardex viene studiato da migliaia di addetti ai lavori sparsi per il mondo, per via del suo modello allo stesso tempo vincente e virtuoso.