L'Italia rappresenta il fanalino di coda, in Europa, per quanto riguarda la diffusione dei pagamenti elettronici. Ma presto, questa situazione potrebbe cambiare drasticamente. Ieri, in un intervista al quotidiano La Repubblica, il viceministro dell'Economia Luigi Casero ha svelato la strategia del Governo per incentivare i pagamenti elettronici. Strategia che prevede anche multe salate per chi, prossimamente, non accetterà il bancomat o la carta di credito per un pagamento.

Il piano del Governo per i pagamenti elettronici

Secondo quanto riferito dal viceministro Casero, il Governo ha già pronto un testo da trasformare in decreto e che dovrebbe essere varato, definitivamente, a settembre 2017.

In base a questa proposta di legge qualsiasi professionista, artigiano o commerciante rifiuti un pagamento con il bancomat o la carta di credito, rischierà una multa di almeno 30 euro per ogni transazione rifiutata.

In pratica, il nuovo decreto renderà effettivo l'obbligo per tutti i commercianti di dotarsi di Pos, il dispositivo elettronico che effettua la lettura delle carte di credito e dei bancomat. Inoltre, da settembre molto probabilmente, sarà obbligatorio accettare pagamenti con gli strumenti elettronici dai 5 euro in su, come già previsto dalla legge di Stabilità 2016.

L'obiettivo del Governo, come spiega Casero, è quello di dare una spinta decisiva nella direzione dei pagamenti elettronici e non solo quello di 'fare cassa'.

Infatti, sono allo studio possibili detrazioni fiscali, anche se in misura contenuta, per chi incrementa i pagamenti elettronici. E questo, principalmente perché con questo strumento, aumentando la tracciabilità, si riduce l'evasione. Si tratta del principio giuridico del cosiddetto contrasto d'interessi applicato all'uso del contante.

Un esempio pratico, lo si è avuto in Portogallo, che ha introdotto il contrasto di interessi nel suo ordinamento giuridico, riscontrando un discreto successo.

I possibili casi di esenzione dall'obbligo di Pos

D'altra parte, Casero ha precisato che è sua intenzione esentare dall'obbligo del Pos tutta una serie di professionisti, titolari di partita IVA, che non si trovano, quotidianamente, a diretto contatto con il pubblico.

Ad esempio, gli avvocati che fanno parte di uno studio associato e che, di norma, fatturano esclusivamente al proprio studio e dal quale ricevono il dovuto tramite bonifico bancario. Casero ha inoltre anticipato che verrà aperto un confronto con gli istituti di credito volto ad ottenere una riduzione dei costi dei Pos, che attualmente in Italia sono tra i più alti d'Europa.

Cosa prevede già oggi la legge

L'obbligo dei pagamenti elettronici, in verità, esiste già dal 2014. E, secondo la stragrande maggioranza delle associazioni dei consumatori, oggi non accettare il bancomat o la carta di credito è come non accettare i contanti. Come estrema ratio, il consumatore che non si vede accettare il pagamento elettronico può lasciare i suoi dati e uscire dal negozio senza pagare dichiarando che pagherà nel momento in cui gli accetteranno il pagamento con il bancomat.