Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb nei guai per la fatturazione della bolletta ogni 4 settimane (28 giorni). Sono previste notevoli sanzioni per la nuova fatturazione a 28 giorni imposta e applicata, negli ultimi mesi, dagli operatori di Telefonia fissa che hanno deciso di abbandonare e variare, deliberatamente, la classica mensilità dei contratti telefonici. L’operazione, apparentemente innocua, avrebbe in realtà comportando un rincaro effettive delle tariffe telefoniche, medio, di circa l’8,6 per cento.

Telefonia fissa: le sanzioni in arrivo per le fatturazioni a 28 giorni

La tempistiche della nuova fatturazione a 4 settimane sarebbe stata comunicata ai vari utenti, nei mesi scorsi, da parte dei diversi gestori telefonici attraverso l’utilizzo di varie modalità. Ci sarebbero state, infatti, modalità più o meno esplicite, come l’invio di mail, lettere inviate al domicilio del cliente o, addirittura, tramite sms. L’utente, secondo il regolamento previsto dalle clausole del contratto sottoscritte a monte, avrebbe per diritto, la facoltà e la possibilità di recedere dal contratto in relazione alle modifiche che l’operatore decide di adottare. Ma, allo stato attuale, il problema è che gli operatori sul mercato della telefonia, hanno unanimemente deciso di adottare la stessa politica e cioè quella della fatturazioni a 28 giorni invece di quella a 30.

Praticamente l’utente, a fine anno, si troverebbe recapitate dall’operatore, non più 12 ma bensì 13 bollette l’anno.

Bollette telefoniche ogni 28 giorni: possibile rimborso?

Bolletta telefonica ogni 28 giorni anziché ogni 30. Se, apparentemente, la differenza potrebbe sembrare minima, non lo è in realtà per il portafoglio degli utenti.

Il Codacons, infatti, avrebbe calcolato il netto rincaro, ai danni del cittadino, che secondo precisi calcoli, si aggirerebbe intorno all'8,6% in più ogni anno grazie ai mesi di fatturazione che dai 12 sarebbero passati a 13, con un mese in più praticamente regalato all'azienda erogatrice del servizio telefonico. Il Codacons, quindi, avrebbe deciso di scendere al fianco di tutti quei cittadini che faranno ricorso, per una possibile diffida e conseguente rimborso di quanto ingiustamente versato in più. Intanto il Governo, almeno a parole, si è dichiarato pronto a porre un freno al fenomeno delle fatture a 28 giorni, affinché non vengano meno i principi di tutela e di trasparenza dei servizi nei confronti degli utenti.