La prossima Legge di Bilancio potrebbe portare in dote un aumento di 85 euro mensili per gli stipendi dei dipendenti pubblici. Secondo le ultime informazioni disponibili, infatti, la dote a disposizione del ministro, Marianna Madia, sarebbe stata innalzata, passando dagli iniziali 1,2 miliardi di euro agli attuali 1,65 miliardi. Questo consentirà, come dicevamo, un aumento lordo, in busta paga, di 85 euro mensili. I principali settori della pubblica amministrazione interessati saranno la Scuola e i vari ministeri. Ma risorse speciali sono state preventivate anche a favore delle forze dell'ordine.

La nota di aggiornamento al Def

Nella nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza il Governo dichiara esplicitamente che, oltre a rifinanziare i contratti del pubblico impiego, il rifinanziamento sarà esteso a tutte le politiche attualmente attive e vigenti. Viene, inoltre, confermato che verrà data piena attuazione all'accordo raggiunto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori che prevede un aumento di 85 euro mensili per il triennio 2016 - 2018. Viene previsto un adeguamento salariale, oltre che per il settore della Sicurezza, anche per la Sanità italiana.

La situazione attuale degli stipendi dei dipendenti pubblici

Da quanto risulta dalle statistiche e dalle rilevazioni dell'Istat a disposizione del Governo, dal 2011 ad oggi gli stipendi dei dipendenti pubblici avevano fatto segnare tassi di crescita negativi.

Con l'aumento appena annunciato dall'Esecutivo, e tenendo in considerazione che verranno erogati anche gli arretrati relativi al 2016, gli stipendi dei dipendenti statali dovrebbero subire un incremento, su base nominale, di circa il 2%.

Il Def, comunque, precisa anche che le uscite per adeguamenti contrattuali dei lavoratori dipendenti torneranno a ridursi di circa lo 0,2% nel 2018.

Questo consentirà di ridurre l'incidenza della spesa sul Pil. Infatti, anche se si prevede un nuovo aumento della spesa a partire dal 2019 - 2020, in questo arco di tempo essa si ridurrà passando, in percentuale, da un'incidenza del 9,7% ad una del 8,9%. Di conseguenza, vengono confermate le previsioni inserite nel Def.

Infine, viene dato il via libera al piano di dismissioni immobiliari da parte del Governo, per un totale di, circa, un miliardo di euro.

Si prevede, infatti, di incassare circa 500 milioni dalla vendita di alcuni cespiti della Pubblica Amministrazione locale. Altri 300 milioni sono attesi dalla vendita di immobili degli Enti di Previdenza sociale. E, in ultimo, circa 100 milioni di euro riguarderanno immobili dell'amministrazione centrale.