Recuperare il triste dato che vede l'Italia detenere la terza posizione tra gli Stati dell'area Euro per disoccupazione giovanile (37% contro la media europea del 18,9%), seconda solo a Grecia e Spagna, non sarà cosa rapida e agevole, ma l'annunciata priorità del Governo si manifesta nei fatti: la manovra che verrà varata dal Consiglio dei Ministri oggi, infatti, prevede l'importante sgravio contributivo per le assunzioni dei giovani disoccupati.

Tetto ai 35 anni, sgravi sino al 100%

Da indiscrezioni di questa mattina, si conferma la decontribuzione del 50% per l'anno 2018, per ogni assunzione a tempo indeterminato di giovani sino ai 35 anni, che sale sino al 100% nel caso di imprese del sud italia, confermando l'attuale normativa.

E' evidente che il Governo, anche sulla base delle recenti dichiarazioni che volevano il miglioramento del dato sulla disoccupazione giovanile come priorità, indirizza notevoli sforzi a favore dell'inserimento lavorativo dei giovani, attribuendo all'intervento una dotazione di oltre 300 milioni per il 2018. Non una grande cifra, in verità, ma che rappresenta comunque la maggior parte di tutte le risorse disponibili per la citata manovra fiscale.

Gli altri interventi

Tra gli altri interventi della manovra, degni di nota sono, sul fronte imprese, l'assegnazione di un credito d'imposta pari al 50% per le spese di formazione sostenute nell'aerea della digitalizzazione 4.0 e il superammortamento per gli acquisti di beni strumentali, che dovrebbe comunque subire una diminuzione delle percentuali fissate dall'attuale normativa.

Si tratta, nello specifico, di due manovra che aiuteranno le imprese italiane a dotarsi degli strumenti competitivi necessari ad affrontare i cambiamenti innovativi in termini di risorse e conoscenze.

Sul piano delle famiglie, la manovra riconferma gli ecobonus per i condomini, che potrebbero essere ridimensionati passando dal 65% al 50%, e soprattutto il finanziamento del reddito di inclusione (ReI) per la lotta alla povertà, che dovrebbe ricevere una dotazione progressiva sino a superare il miliardo di Euro nell'anno 2020.

In particolare quest'ultimo rappresenterà lo strumento unico di contrasto alla povertà, sarà attivato dal 2018 e vedrà non solo intervento di supporto monetario, ma anche aiuti allo sviluppo di programmi formativi per ampliare le competenze e di aiuto all'inserimento o al reinserimento lavorativo.