Il tema dei crediti deteriorati, o Non performing Loans, è, in questi giorni di stretta attualità dopo che la BCE ha, il 4 ottobre 2017, emesso una nota aggiuntiva sulle raccomandazioni per il trattamento delle sofferenze bancarie degli Istituti di Credito europei. Vediamo, quindi, di capire meglio cosa succede nel momento in cui ci rechiamo in banca per chiedere un mutuo.

Le richieste dell'Istituto di Credito

Data l'attuale fase congiunturale di tassi di interesse pari a zero se non addirittura negativi, nel momento in cui ci rechiamo in banca per chiedere un mutuo per, ad esempio, acquistare casa, l'istituto di Credito effettua un'analisi sommaria della nostra capacità di restituzione dell'eventuale importo erogato e potrebbe chiederci l'ulteriore firma di un soggetto terzo a titolo di garante o fidejussore.

L'aspetto fondamentale è che costui abbia una comprovata solidità patrimoniale, ad esempio perché titolare di beni immobili o mobili registrati aggredibili in caso di mancato pagamento.

Il contratto di Fidejussione

La Fidejussione è un vero e proprio contratto, tra la banca e il soggetto garante, con il quale il primo si obbliga, come si dice, con tutto il proprio patrimonio, a tenere indenne la banca nel caso il mutuatario, cioè il beneficiario del finanziamento, si renda inadempiente ai propri obblighi. D'altra parte, il Fidejussore, una volta saldato il debito alla banca può rivalersi direttamente contro il mutuatario.

Se, invece, neanche il fidejussore adempie al pagamento, l'Istituto di Credito è libero di attivare un pignoramento dei beni sia nei confronti del mutuatario che del garante.

Di solito, si richiede prima il pagamento al mutuatario e poi, se questo non adempie al garante, ma il contratto di fidejussione può prevedere priorità differenti.

Altro aspetto fondamentale è che il contratto di fidejussione dura fintanto che il debito è in essere. Di conseguenza, il garante non ha la facoltà di liberarsi anticipatamente se non pagando tutto quanto è dovuto alla banca.

Infine, il codice civile stabilisce che la fidejussione abbia termine entro 6 mesi nella generalità dei casi o entro 2 mesi quando il fidejussore ha limitato la garanzia allo stesso termine dell'obbligazione principale. Ma anche in questi casi le parti sono libere di stabilire termini diversi. E nei contratti di mutuo questa è la norma.

Cosa accade in caso di nullità del mutuo

Se per qualunque motivo il mutuo bancario viene dichiarato nullo, l'obbligazione del garante fidejussore viene automaticamente meno. Infatti, la fidejussione è valida solo e soltanto se è valida anche l'obbligazione principale, cioè proprio il contratto di mutuo. Ricordiamo, infine, che la fidejussione copre sia il capitale che gli interessi da corrispondere, quindi più tempo passa dall'inadempimento più ci sarà da pagare.