La stessa cosa era successa lo scorso anno con lo stesso atto di Governo, il collegato alla manovra finanziaria meglio conosciuto come Decreto Fiscale. Si tratta di quell’atto che segna le linee fiscali che il Governo adotterà nel prossimo anno e quindi i soldi che conta di recuperare da queste novità dal carattere esclusivamente finanziario. Lo scorso anno al suo interno due grandi novità, la chiusura di Equitalia e la rottamazione delle cartelle Equitalia e delle multe del Codice della Strada. Con le funzioni di Equitalia che adesso sono passate all’Agenzia delle Entrate Riscossione, nel nuovo Decreto Fiscale si torna a parlare di sanatoria dei debiti.

Nasce la rottamazione Bis, ennesima sanatoria dei debiti dei contribuenti che per il Governo significano soldi freschi che si contano di incassare che potrebbero essere girati per le tante esigenze della manovra di Bilancio.

Rottamazione bis, a chi si rivolge?

Anche quest’anno sconti per chi ha debiti fiscali, con l’azzeramento di more e sanzioni. Una sanatoria che richiama quella nata nella scorsa manovra finanziaria perché permette a quanti ne erano stati esclusi, di riprovare ad ottenere quelli che risultano essere autentici sconti sulle cartelle esattoriali. Le stime infatti indicano come per debiti piuttosto vecchi, nell’ordine dei 10 anni, la riduzione di quanto dovuto potrebbe arrivare anche al 50%.

La vecchia sanatoria prevedeva lo sconto solo sulle cartelle passate a ruolo entro il 31 dicembre 2016. Il nuovo provvedimento estende la possibilità di sanatoria anche ai ruoli tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre di quest’anno. Inoltre, viene riconcessa la possibilità di aderire a quanti non hanno potuto fare domanda o se la sono vista respingere perché non in regola con i precedenti pagamenti rateali concessi da Equitalia.

Per questi contribuenti l’Agenzia offrirà una scappatoia, consentendogli di pagare le rate saltate dei vecchi piani entro maggio 2018. A questo scopo i richiedenti dovranno presentare istanza telematica entro il 31 dicembre e se si rimettono in regola, il Fisco offrirà una sanatoria fatta di 3 rate mensili da versare tra settembre e novembre 2018.

Infine, con il nuovo provvedimento viene concessa la facoltà di ritornare in regola a quanti, pur ottenendo la rottamazione, non hanno provveduto a pagare fino a due rate della precedente sanatoria. Infatti, il mancato pagamento di una sola rata, faceva decadere dal beneficio della prima rottamazione dei ruoli. Con questa rottamazione bis, questo vincolo decade. Per costoro però bisognerà pagare entro novembre quanto non si è potuto pagare del precedente piano dilazionatorio per poi presentare nuova istanza.

Come funziona la rottamazione

Dal punto di vista tecnico, tutto come lo scorso anno, con l’azzeramento di sanzioni e interessi di mora, che portano il dovuto residuo al solo tributo evaso ed agli interessi per ritardata iscrizione a ruolo.

In molti casi, ciò che adesso viene bonificato portava le cartelle a raddoppiare o addirittura triplicare l’entità del debito per i contribuenti. Ciò che può essere rottamato, anche nella versione bis di questa sanatoria restano le cartelle Equitalia, le multe , le ingiunzioni di pagamento dell’Agenzia delle Entrate per tributi quali Irpef, Irap e così via. Dentro anche eventuali contributi Inps o Inail non versati e evasioni dell’Iva. Tutti i ruoli che ad oggi non sono stati ancora comunicati al contribuente verranno resi noti dall’Agenzia delle Entrate entro marzo 2018, in modo tale che chi volesse aderire alla rottamazione, potrà presentare domanda entro il 15 maggio 2018. L’Agenzia poi verificherà le istanze e risponderà al richiedente entro il 30 giungo prossimo.

La prima rata delle 5 previste scadrà a luglio 2018, mentre l’ultima a febbraio 2019. Nel presentare domanda, anche quest’anno bisognerà rinunciare ad eventuali azioni legali già intraprese. Possono essere rottamati anche ruoli che hanno già dato luogo a richieste di rateizzazione o per i quali erano già in corso pagamenti dilazionati.