Il Reddito di inclusione per le famiglie è al centro di diversi dibattiti. In molti si chiedono a chi spetta, cosa sia in realtà e a cosa serve. Si tratta di domande a cui bisogna fornire delle risposte puntuali, evitando il rischio di fraintendimenti.

Reddito di inclusione: cosa è?

Il Reddito di Inclusione Rei può essere considerata una vera e propria misura tesa a contrastare la povertà. In particolare quella delle famiglie. A partire da gennaio 2018, infatti, i nuclei familiari più indigenti potranno ricevere un asssegno di 485 euro. Si tratta, in soldoni, di un decreto legislativo che ha fatto capolino nella Gazzetta Ufficiale a partire da venerdì scorso e, per molti, si tratta di un vero e proprio rimpiazzo per quelli che erano gli assegni Sia e Asd.

Reddito di inclusione: a chi spetta?

A chi tocca il reddito di inclusione? Secondo le prime indicazioni dovrebbe riguardare soltanto speciali categorie. Il Rei viene concesso tramite richiesta apposita a nuclei familiari o persone che rispettino particolari requisiti. Bisogna essere cittadini europei o essere residenti in Italia da almeno due anni o titolari di un permesso di soggiorno permanente. Sono, quindi, contemplati anche gli stranieri. Il fattore economico determinate sarà quello di avere un indice Isee che non sia superiore ai 6000 euro e un valore Isre che non superi i 3000 euro. Le famiglie, inoltre, escludendo la prima casa non dovranno avere un patrimonio immobiliare inferiore ai 20.000 euro e un patrimonio mobiliare che non superi i 6 mila euro.

Inoltre il nucleo familiare non dovrà avere un'auto o una moto che sia stata immatricolata meno di due anni prima dalla richiesta del Reddito di Inclusione. A questo vanno aggiunti altri parametri: la necessità di avere un componente minorenne, o un disabile, una donna in stato di gravidanza o cinquantacinquenne disoccupato da almeno tre mesi.

La richiesta può essere fatta a partire dal 1 gennaio 2017 presso i punti individuati dal proprio Comune.

Reddito di inclusione: a quanto corrisponde?

Si tratta comunque di una misura che può essere riconosciuta per un periodo non superiore a diciotto mesi e viene definito così poichè si tratta di un beneficio che va necessariamente collegato ad un progetto personalizzato di inclusione sociale.

Inoltre 485 euro mesi è la cifra massima riconosciuta, ma per i single si parte dal minimo di 190 euro. Il Reddito, per definizione, può essere considerato pari a circa tremila euro annuali che vanno moltiplicati per un parametro strettamente dipendente dalla composizione della famiglia o dell'individuo che pensa di fare domanda.