È stato un altro anno difficile per la via Atenea, la strada maestra di Agrigento, il salotto buono, dove però da tempo vediamo le saracinesche di molti negozi, anche storici, abbassarsi.

Una crisi economica inarrestabile

La crisi continua nella Città dei Templi. Qui la ripresa non si vede ancora. La via Atenea è stata da secoli il termometro della vita economica cittadina. Nella seconda metà dell’Ottocento comincia a diventare il vero centro commerciale di Girgenti (così di chiamava Agrigento sino al 1927). Qui aprirono, insieme ai primi circoli per i nobili e i borghesi, anche i primi bar.

Per facilitare le attività commerciali, il Comune approvò un regolamento che vietava il passaggio dei maiali e minacciava severe multe a chi sciorinava sulla strada la biancheria. Si voleva tutelare almeno questa strada dalle cattive abitudini degli agrigentini del tempo.

Nel 1868 l’antica Porta di Ponte, ingresso della via Atena, venne rifatta su disegni del maggiore artista locale del tempo, Raffaello Politi. Si costruì un elegante ingresso in stile neoclassico, che ancora oggi ammiriamo. Secondo lo storico Paolo Diana “vecchi e sconci edifici” senza intonaco e fatiscenti, vennero presto sostituiti da eleganti palazzi nobiliari. Erano le nuove dimore principesche delle famiglie che in quegli anni si arricchivano soprattutto col commercio dello zolfo.

Il Comune provvedeva a lastricare la strada e a far arrivare da Napoli i sampietrini per la pavimentazione, facilitando il lavoro dei vetturini che andavano e venivano ad ogni ora per la via, portandoci anche i turisti che arrivavano a Girgenti per visitare i templi.

L’anarchia edilizia cede col tempo ad una sistemazione della strada più razionale e nascono nuove piazze con edifici in bello stile, come quello della Camera di Commercio di stile gotico, con un campanile che scandisce le ore per i molti che frequentano la “chiazza”, come gli agrigentini cominciano a chiamare la via Atena.

Nel passato questa via maestra fu il salotto buono della città

Lungo la strada sorgono importanti edifici pubblici, come quello dei Tribunali, quello che ospita il telegrafo e il servizio postale, insieme alle prime banche e ad alcune scuole. Vita civile e commerciale si intrecciano lungo l’arteria più frequentata della Citta dei Templi.

E da qui passano anche le processioni delle grandi feste religiose, come quella dedicata a San Calogero, la cui statua viene colpita dalle pagnotte che i residenti della via Atena dai loro balconi lanciano verso la statua del santo. Ma vi passano anche i cortei delle manifestazioni civili e militari, così come alcuni decenni più tardi verrà preferita per le manifestazioni politiche e sindacali del dopoguerra.

Ma era soprattutto la strada degli affari un tempo la via Atenea. Nel Novecento si ricordano i caffè Savoia e Romeres, le farmacie Miceli, Averna Nastri, Bonfiglio e Cacciatore, i negozi per abiti di lusso di Micciché e Calzarano, mentre non vi potevano avere sede le botteghe macellai e le pescherie, ma non mancavano le case di tolleranza Oliveri, Bianca, Traina, Pasta.

Nei palazzi che nascevano aprivano i loro uffici e ambulatori gli avvocati e i medici più rinomati.

Non diversamente avvenne negli anni successivi alla seconda guerra mondiale e in particolare in quelli del boom economico: una bella illuminazione con artistiche lampade in ferro battuto, un migliore basolato, ingressi in legno in stile liberti di negozi di ogni genere abbellirono la via Atenea. Sembrava non conoscere crisi questo salotto cittadino di questo antico capoluogo della Sicilia

Invece negli ultimi anni anche questa strada è stata stroncata dalla crisi economica e non sembra riuscire a risollevare le sue sorti, anche perché ultimamente ad Agrigento e nelle vicinanze sono nati grandi e frequentatissimi centro commerciali e molti noti commercianti agrigentini preferiscono trasferirsi in questi colossi alle porte della città, dove è anche più facile per i clienti trovare parcheggi e trovare di tutto in un unico posto.

Così la vivacità della via Atenea è diventata un ricordo nostalgico e neppure lo struscio dei fine settimana la ravviva. Sono molte le iniziative che le categorie dei commerciali provano ad inventare per rilanciare la strada maestra, ma i successi sono scarsi. Così le saracinesche si abbassano, le luci si spengono e la via Atena sembra volgere verso la via del tramonto.