Stop alle bollette ogni 28 giorni e previsione di rimborsi per i consumatori. E’ stato approvato dalla Commissione bilancio del Senato l’emendamento al decreto fiscale che mette fine, dopo due anni, alla fatturazione ogni 4 settimane da parte delle aziende telefoniche, di servizi internet e dalle pay tv.

Le aziende avranno 120 giorni di tempo per tornare alla fatturazione mensile, trascorsi i quali i clienti potranno chiedere ed ottenere i rimborsi.

Cosa cambia con le bollette ogni 28 giorni

L’emendamento che mette fine alla fatturazione a 28 giorni è stato depositato dal senatore del Partito Democratico Silvio Lai che ha commentato positivamente la sua approvazione: “Si tratta di un argomento molto sentito dai cittadini.

Le aziende saranno ora obbligate, sotto la vigilanza dell’Autorità competente, a fornire informazioni chiare e trasparenti sulle loro offerte”.

La nuova regola dovrà essere applicata anche per i piani tariffari che prevedono la formula prepagata e per le offerte dedicate alla clientela business, ai grandi clienti affari e alle partite Iva. Rimangono escluse dal provvedimento le bollette di gas e luce in quanto legate ai consumi.

Le bollette a 28 giorni hanno comportato l’emissione, da parte delle società, di 13 fatture l’anno con un aumento delle tariffe, di fatto, pari all’8,3% che ha consentito alle stesse di intascare maggiori introiti complessivi stimati in circa 1 miliardo di euro.

Il riconoscimento di questo indebito aumento mette sul piede di guerra le associazioni dei consumatori che si aspettano una restituzione di quanto pagato in più.

Per esorcizzare la corsa ai rimborsi l’emendamento ha previsto anche quali sono i casi in cui le aziende dovranno corrispondere tali rimborsi ai propri clienti.

In quale caso si potranno avere i rimborsi

Come detto, le aziende telefoniche, di servizi internet e dalle pay tv avranno 120 giorni di tempo per tornare alla fatturazione mensile garantendo “informazioni chiare e trasparenti sulle offerte”.

Nel caso in cui questo periodo trascorra senza che la compagnia si adegui, è previsto un rimborso di 50 euro con la maggiorazione di un euro per ogni giorno di fatturazione illegittima.

Ulteriore sanzione è prevista dall’Autorità di controllo che avrà la possibilità di comminare, in caso di violazione, multe raddoppiate rispetto a quanto attualmente previsto, che potranno quindi andare da un minimo 240 milioni di euro fino ad un massimo di cinque milioni di euro.