La Commissione Bilancio di Camera e Senato, che in questi giorni ha dovuto esprimere i vari pareri su molti emendamenti alla Legge di Bilancio ed al suo collegato Decreto Fiscale, ha licenziato positivamente la rottamazione bis delle cartelle. In pratica procede spedita la marcia di questa nuova sanatoria dei debiti con Equitalia e delle multe del codice della strada che segue quella dell’anno scorso. Tra le varie proposte correttive a manovra e collegato però esce fuori una cosa nuova e diversa dalla rottamazione, una specie di vero e proprio condono.

La proposta come riporta l’edizione del quotidiano politico-economico-finanziario “Il Sole 24 Ore” è del PD ed è inserita nell’emendamento 1.0.17. Ecco di cosa si tratta, cosa prevedrebbe la novità, mentre bisogna iniziare a capire come funziona la rottamazione bis.

Tasse non pagate

La proposta mira a permettere a quanti hanno tasse non pagate che sono state oggetto dei controlli delle Agenzie Fiscali, di pagarle con un lauto sconto. Innanzitutto il pagamento previsto dalla proposta ha date e tipologie ben definite. Per il pagamento in unica soluzione si deve versare il dovuto entro maggio 2018 o a rate (ne sono previste 6) entro marzo 2019. Rientrerebbero tutti i debiti di natura fiscale, quindi omessi versamenti di IVA o Irpef e riguarderebbero tutte queste tasse non pagate e già sottoposte ad accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, entro il 16 ottobre scorso.

Non sarebbe valida quindi per i nuovi controlli o per tasse omesse che l’Agenzia scoverebbe dopo tale data. Lo sconto concesso segue più o meno la via delle rottamazioni, cioè azzeramento totale delle sanzioni. Si tratterebbe di una anticipazione della rottamazione, perché andrebbe a consentire di sanare il debito prima che questo diventi una cartella e che quindi passi a ruolo.

La nuova rottamazione

Per quanto detto prima, siamo ancora ad una proposta, perché adesso bisognerà vedere se si riuscirà ad approvare l’emendamento correttivo al Decreto Fiscale. La cosa che ormai appare sicura, dopo il sì della Commissione, è la nuova turnata di rottamazione, con una novità sempre su emendamento e sempre dal PD.

In pratica si riapre la possibilità di rottamare le cartelle dal 2000 al 2016, quelle oggetto della prima rottamazione, per quanti non avevano aderito lo scorso anno. Viene posticipato il termine per rimettersi in regola per quanti pur vedendosi accolta l’istanza, erano in ritardo con il pagamento del piano rateale post rottamazione. Dal 30 novembre si passa al 7 dicembre. Infine, per coloro che si sono vista rigettare la domanda perché non in regola al 31 dicembre 2016 per quanto riguarda vecchi e singolari piani dilazionatori con Equitalia, viene riconcessa la possibilità di ripresentare istanza come per i nuovi richiedenti, entro maggio 2018. Posticipato, sempre per questi ultimi, anche il termine per azzerare le rate di precedenti piani non pagate, che vedrà la sua nuova scadenza a luglio 2018.

A differenza della vecchia rottamazione, le rate concesse sono in numero massimo di 5. Tra questa misura così preparata per la manovra di fine anno e gli emendamenti già passati, la rottamazione coprirà tutti i carichi pendenti per i contribuenti dal 2000 fino alla fine del mese di settembre 2017.