Che in Italia i giovani tra i 18 e i 34 anni abbiano difficoltà a crearsi la propria indipendenza e ad andare a vivere da soli è ormai risaputo. La crisi economica, la difficoltà nel trovare un impiego che consenta di sostenere tutte le spese e altri fattori che minano l’autonomia socio-economica, infatti, nel tempo hanno portato all’innalzamento dell’età media dei giovani italiani che lasciano la casa dei genitori. A ciò si deve aggiungere il fenomeno dei cosiddetti “mammoni” che, pur avendone la possibilità, trovano più comodo e conveniente rimanere a casa dei genitori piuttosto che andare a vivere da soli.

Italia lontana dalla media dell'UE

L’Eurostat rivela che nel 2016, per la prima volta dopo dieci anni di crescita, la percentuale di giovani di età compresa tra 18 e 34 anni che vive ancora nella casa dei genitori registra un decremento, passando dal 67,3% nel 2015 al 66% nel 2016. Si tratta di un miglioramento lieve che, tuttavia, incide solo marginalmente sulla posizione dell’Italia nella classifica stilata dall’Eurostat, in cui il Belpaese si attesta al penultimo posto, davanti soltanto alla Croazia. L’Italia, infatti, non solo presenta circa 20 punti di scarto dalla media europea (48,1%), ma è decisamente lontana dai risultati raggiunti dai Paesi scandinavi. In Danimarca, Finlandia e Svezia i giovani under 35 che vivono ancora con la famiglia di origine sono rispettivamente il 19,7%, il 20% e il 24,9%.

Dati deludenti anche per la fascia 25-34 anni

Scendendo più nello specifico, l’Eurostat ha indagato anche le abitudini dei giovani che rientrano nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 34 anni, in cui, al termine degli studi, i giovani dovrebbero ricercare gratificazioni professionali e personali e, con esse, la propria autonomia.

Anche in questo caso, i dati relativi al nostro paese sono alquanto deludenti: solo un giovane su due diventa indipendente, dal momento che il 49,1% vive ancora nella casa dei genitori, a fronte di una media europea del 28,6%. Ancora una volta i Paesi che raggiungono i risultati migliori sono Danimarca (3,8%), Finlandia (4,3%) e Svezia (6%), dove per i giovani la vita in famiglia sembra essere solo un ricordo lontano.

Tuttavia anche Francia (13,4%) e Regno Unito (14,3%) rappresentano dei modelli da seguire, con piccole percentuali di giovani che vivono ancora nella casa di origine. In questo caso, peggio dell’Italia ci sono solo Grecia, Croazia, Malta e Slovacchia.