Negli anni più recenti abbiamo assistito ad una forte crescita economica che in questo caso ha visto come protagonisti i paesi dell'Est Europa. Tra questi si possono menzionare in particolare quelli che sono entrati a far parte dell'Unione Europea, tra cui Slovacchia, Repubblica Ceca e anche romania. Quest'ultima in particolare, che ha aderito all'UE nel 2007, ha registrato un trend di crescita esorbitante, se ci si attiene a quanto viene comunicato dalle statistiche europee. La Romania sta diventando rapidamente un paese con grande potenziale attrattivo, e di questo ne dà anche prova il fatto che grandi multinazionali come Ford, Siemens e Bosch vi hanno investito, contribuendo in tal misura ad un maggiore sviluppo economico del territorio.

Sono tanti i gruppi multinazionali che stanno investendo per il proprio business in Romania. Tra i già citati, la Ford ha investito nel 2008 1,2 miliardi di euro in attività produttive, dichiarando anche che punterà ad assumere circa 1.000 nuovi dipendenti per il suo nuovo impianto costituito nella città di Craiova, a pochi chilometri di distanza dalla capitale Bucarest. Una multinazionale molto interessante che ha investito nel paese è stata anche Fitbit - società Californiana che produce soluzioni tecnologiche utili a tracciare varie attività fisiche - che sta espandendo il proprio sistema produttivo nel territorio, facendo leva sul fatto di poter contare su risorse umane, università e settore tecnologico rumeno elevato.

Dati statistici europei sullo sviluppo economico rumeno

Se si dà uno sguardo alle statistiche che ci provengono dall'Europa, possiamo sicuramente affermare che la nuova perla dell'est ha avuto una crescita invidiabile per altri paesi dell'Unione, tra cui anche l'Italia. Soltanto nel 2017 l'economia rumena ha avuto un aumento del 5,7%, superando di gran lunga la media europea, che si aggira intorno al 2,5%.

Nel 2016 il Prodotto Interno Lordo del paese ha avuto un aumento del 4,8%, e del 3,9% nel 2015, battendo la crescita italiana che contrariamente può "vantarsi" di un +0,9%. Si stima che per l'anno corrente l'economia rumena continuerà a crescere del 5,5%, basandosi anche sul fatto che nella prima metà dell'anno i consumi privati hanno ottenuto un aumento dell'8%.

C'è però anche da considerare normale una crescita così esponenziale rispetto ad altri paesi, dato il forte livello di sottosviluppo che connota la Romania nel panorama attuale.

Nel paese si punta moltissimo al settore tecnologico, in quanto è stato dichiarato che c'è una grande espansione nel settore, e oltretutto si può fare grande affidamento sulla competenza delle università rumene che ogni anno lanciano grandi talenti. Oltre a questo si aggiunge la competenza poli linguistica sul territorio, in particolare dovuta al fatto di aver scelto di trasmettere i programmi televisivi stranieri con i sottotitoli e non doppiarli. Gli esperti in questo caso ci comunicano che il settore tecnologico rumeno, che attualmente impiega circa 150.000 persone, entro il 2025 andrà a raddoppiare la quota che contribuisce al PIL.

Queste sono stime che sicuramente lasciano ben sperare ad un paese sicuramente più prospero dal punto di vista dell'occupazione.

Dati su imposte, salari e disoccupazione

Per quanto riguarda il consumo ci provengono dati molto interessanti, dato che il governo rumeno ha deciso di abbassare le imposte relative a questa variabile microeconomica. Come spiega l'economista Ionut Dumitru: "è stata abbassata l'IVA dal 24% al 20%, fino ad arrivare al 19%. Dal lato del consumo questo ha rappresentato uno stimolo non indifferente, che ha registrato un aumento vertiginoso della domanda". Sicuramente questi progressi possono anche essere giustificati dall'aumento dei salari, una mossa astuta e intelligente da parte del Governo rumeno, anche se comunque su questo fronte, il paese rimane al di sotto della media europea.

Per quanto riguarda la disoccupazione nel paese, i dati ci confermano che si è in presenza di un forte calo: nel 2016 il tasso di disoccupazione era del 5,9%, raggiungendo i numeri della Germania nel giugno 2017, toccando il 5,3%.

Sulla base di questi dati si può chiaramente affermare che la Romania sta facendo grossi passi avanti grazie a vari fattori: l'ingresso nell'Unione Europea, gli investimenti e le manovre economiche del Governo. Bisognerebbe cercare di prendere esempio da un paese che prima era in condizioni economico-sociali abbastanza complesse, e che adesso sta avendo una crescita esponenziale sotto tutti i punti i punti di vista, confermandosi come una realtà che in un futuro potrà realmente competere a livello europeo e internazionale.