Non è un momento agevole per uno dei più noti colossi del web, in Italia. Il 24 novembre, in prossimità del Black Friday, i dipendenti dei amazon della divisione di Piacenza, ovvero quella con sede a Castel San Giovanni, avevano indetto uno sciopero per ottenere una crescita nelle retribuzioni degli impiegati, evidentemente indignati per gli importi ricevuti mensilmente, si al di sopra del minimo sindacabile ma, a dire di chi è assunto dal colosso di distribuzione, non 'adeguati' alla mole di lavoro sostenuta presso il sito e-commerce.

Amazon: nuovi grattacapi per l'azienda

La polemica post Black Friday è stata soppiantata però da una più recente: pochi giorni fa infatti, Amazon è finita sotto l'occhio dell'Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) che ha diffidato due società collegate al gruppo, Italia Logistica e City Logistica. Motivazione? Il servizio di consegna pacchi di Amazon è configurabile come servizio postale, necessario dunque adeguarsi alle normative di settore per il colosso di Seattle.

Per l’Agcom, l'attività svolta dall'azienda di commercio elettronico statunitense, rientra nella categoria di un 'servizio postale' e come tale deve adeguarsi alle norme imposte, oltre che al titolo abilitativo, dall'Unione Europea.

Tema caldo, che sa di tegola per la multinazionale, che con tale titolo deve anche mettersi in regola con le condizioni previste dalla legislazioni, che comprendono anche gli obblighi contributivi dei dipendenti, con tanto di premi e il pagamento di straordinari ai prezzi vigenti, nonché l'adozione della carta dei servizi per il consumatore.

Quindici giorni, dalla ricezione dell'atto, per l'ottemperanza alla diffida dell'Agcom: questo il tempo d'avviso per il colosso, che fa comunque parte di una serie di controlli 'stretti' nei confronti dei big di Internet ( basti pensare a Facebook, Google e Wikipedia) che spesso si sottraggono dal rispetto delle regole in vigore nel nostro Paese ed in Europa.

La visita a sorpresa degli ispettori

Detto ciò, Amazon di Piacenza ha ricevuto la visita a sorpresa dell'Ispettorato nazionale del lavoro. Ben 11 addetti che hanno ricevuto l'ordine di verificare diversi aspetti riguardanti il personale occupato e la relativa legislazione interna sui rapporti contributivi di lavoro. E' stato inoltre specificato che la disposizione è stata pianificata nell'ambito delle attività ispettive programmate, con priorità alla movimentazione delle merci.

Amazon di Castel San Giovanni che sta dunque sotto l'ispezione dei funzionari, dediti a cercare eventuali punti poco chiari - se mai esistano - per capire le condizioni dei lavoratori, interpellando probabilmente anche quest'ultimi.

Non ci rimane che attendere ulteriori aggiornamenti sul caso, ma non stupirebbe se questa fossa una delle prime azioni volte a regolarizzare la posizione legislativa di diversi colossi del web, sempre più ricchi negli ultimi anni, spesso a discapito del rispetto delle norme vigenti.