"Tanto tuonò, che alla fine piovve". La tradizione vuole che a pronunciare la frase sia stato il celebre Socrate, mentre dialogava con un proprio allievo nel cortile di casa. La moglie Santippe inveiva contro di lui rimanendo inascoltata, ed infine gli gettò sulla testa un secchio d'acqua. Fu quindi allora che, serafico, il filosofo pronunciò la famosa locuzione. Come si collega la vicenda con l'odierno mercato delle criptovalute digitali? Facile a spiegarsi, perché anche i possessori di Bitcoin negli ultimi giorni si sono presi una secchiata d'acqua gelida in testa.

Certo, a patire maggiormente il freddo (ed a restare ben poco imperturbabili) sono stati in particolare coloro che sono entrati nel mercato più di recente, sull'onda mediatica del fenomeno. Questo perché nelle ultime settimane le quotazioni della valuta digitale non hanno fatto altro che crescere, mentre il rischio di un forte storno diventava sempre più concreto. È così che il valore della moneta è precipitato del 40% in appena 5 giorni.

Il valore del Bitcoin passa da 20mila dollari a poco più di 11mila

A dire il vero in tempi recenti anche da queste pagine il lettore era stato messo in guardia contro l'eccesso di fiducia nella repentina quanto inarrestabile crescita del Bitcoin. Purtroppo è di appena pochi giorni fa la notizia del peggior crollo delle quotazioni della valuta digitale sin dal 2013.

In appena cinque giorni si è registrato nei principali mercati di scambio un -40%, mentre il valore in dollari della criptomoneta è passato da 20mila $ a poco più di 11mila $. Difficile tentare di trovare una motivazione data per valida all'unanimità per questo crollo record, mentre si diffondono le voci più diverse. Dall'attacco hacker nordcoreano alle conseguenze delle nuove ipotesi di regolamentazione, i rumors si sono moltiplicati senza che uno in particolare sia emerso come una vera e propria causa scatenante.

Resta però l'inversione di marcia, che a molti non è apparsa come un fatto estemporaneo; tanto che una discesa è stata accusata anche dalle altre valute digitali. L'Ethereum è crollato del 24%, mentre il Bitcoin Cash (nato per diventare una vera e propria valuta di scambio nei circuiti commerciali) ha toccato il -32%.

Cosa accadrà nei prossimi mesi

Se la chiusura di fine anno delle valute digitali è stata caratterizzata per un inaspettato stop, quello che accadrà nel prossimo futuro resta tra i temi più dibattuti dagli esperti di settore. Purtroppo, manca uniformità di sentiment anche tra chi fa delle previsioni di mercato il proprio mestiere. Se c'è chi lega il futuro valore del Bitcoin alla possibilità di utilizzarlo nella vita di tutti i giorni, alcuni analisti intervistati di recente alla CNBC hanno preconizzato quotazioni che scivolano ad appena 5mila dollari o che raggiungono vette surrealiste (fino a 40mila o addirittura 100mila dollari). Mentre per Morgan Stanley il valore potrebbe essere addirittura zero, perché una moneta che non esiste (intangibile, invisibile, indefinibile) non può avere valore diverso dal nulla.

L'unica previsione certa sul Bitcoin per il 2018

Stante la situazione appena descritta, una cosa appare chiara: anche nel 2018 la criptovaluta per antonomasia continuerà ad essere caratterizzata da una fortissima volatilità. Una caratteristica che difficilmente può essere amministrata in modo professionale così come avviene nel mercato regolamentato, perché di fatto mancano strumenti affidabili per la gestione del rischio. Cosa che rende tutta la situazione molto più vicina al gioco d'azzardo che ad un settore d'investimento. Può apparire scontato, ma nessuno può razionalmente prevedere se al 31/12 del prossimo anno il valore del Bitcoin sarà dimezzato, raddoppiato o decuplicato. Ed anzi, nessuno può garantire che il Bitcoin esista ancora, almeno per come lo conosciamo oggi.

In questo senso, le ultime settimane sono state caratterizzate per il forte interessamento degli operatori istituzionali e governativi. Si è parlato in tutto il mondo di regolamentazione, di inquadramento normativo e di adeguamento agli obblighi fiscali. Tutti elementi che potrebbero comunque risultare determinanti per la sorte della criptomoneta.

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