Bollette salate per colpa dei conguagli o di errati calcoli delle aziende fornitrici del servizio sono all’ordine del giorno per milioni di famiglie italiane. Un vero problema ampliato da Leggi che poco tutelano i cittadini e che consentono ricorsi solo dopo aver effettuato il pagamento per evitare tagli e sospensioni dei servizi. Parliamo di utenze domestiche, servizi necessari per la vita di tutti i giorni di ogni famiglia italiana, cioè Acqua, luce elettrica e gas. La Legge di Bilancio però sembra stia disegnando scenari diversi che tutelano maggiormente i cittadini, con novità che entreranno in azione nel 2018, a manovra finanziaria approvata.

Questione prescrizione

L’atto che provocherà questa mini rivoluzione in materia è un emendamento alla Legge di Stabilità che in questi giorni si sta approvando, che la Commissione Bilancio della Camera ha licenziato favorevolmente. I gestori delle utenze domestiche, cioè le aziende che forniscono il servizio ed a cui i cittadini effettuano i pagamenti non potranno più richiedere pagamenti per consumi vecchi di 24 mesi. In pratica se il gestore non ha provveduto a farsi pagare per davvero quanto consumato dalla famiglia, non potrà più chiedere conguagli ed arretrati superiori a 2 anni. Addio quindi a quelle bollette salatissime con conguagli di diversi anni che mandavano in crisi le famiglie impossibilitate, ma allo stesso tempo obbligate a pagarle.

Una bolletta dell’energia elettrica per esempio, se non pagata può provocare la riduzione della potenza del proprio contatore ed infine il distacco della fornitura. Tutto ciò a prescindere dagli importi e pertanto, per bollette molto salate, senza considerare i motivi che ne hanno dato i natali, il contribuente non poteva fare altro che pagare e poi avviare azioni volte a sanare gli eventuali errori della stessa.

Rimborsi sprint

Per casi come quello indicato in precedenza, l’azienda fornitrice il più delle volte risarciva il contribuente che aveva pagato di più nelle bollette successive, con cifre a conguaglio stavolta a favore del cliente che magari si trovava con bollette di importo zero nei mesi successivi a quelli del salasso. Adesso con l’emendamento anche i rimborsi si velocizzano di molto.

Adesso nel caso il cliente verifichi che su una cartella l’azienda ha chiesto conguagli per periodi superiori ai 2 anni, può immediatamente bloccare il pagamento chiedendo che venga sostituita la bolletta con una nuova con conguagli dentro il periodo di non prescrizione. In definitiva non sarà più necessario pagare e poi andare a credito nei confronti del fornitore, ma si potrà fermare il meccanismo all’inizio. Sempre con l’emendamento inoltre viene concessa facoltà al cittadino di chiedere arretrati nel caso in cui abbia provveduto a pagare conguagli erronei. In questo caso la Legge obbligherà le aziende a rimborsare le famiglie entro il termine di 3 mesi dal ricorso presentato.