Nelle ultime settimane il trend del Bitcoin ha subito un'impennata che ha portato molte persone ad affacciarsi a questa nuova tipologia di investimento. Ma cosa si nasconde dietro alla tanto discussa criptovaluta? Quali sono i rischi in cui il risparmiatore incorre? Ma soprattutto, perché la quotazione del Bitcoin è scesa così in basso in così breve tempo? Per rispondere a tutte queste domande è necessario fare un riepilogo di quanto accaduto negli ultimi giorni, così da scoprire le eventuali falle del nuovo sistema di investimenti che si è andato a creare e che sta spopolando sul web.

Cosa sono i Bitcoin

Nati nel 2009, i Bitcoin non sono altro che una moneta virtuale ideata da colui il quale è noto ai più con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. A differenza di tutte le altre tipologia di valuta, il suo valore non fa riferimento a situazioni oggettive, come ad esempio all'inflazione, bensì alla legge economica relativa alla domanda e all'offerta. E, tra l'altro, il valore gli è stato attribuito perché i suoi utilizzatori hanno deciso di riconoscerne uno. E' proprio questo l'aspetto che rende il Bitcoin piuttosto variabile, in quanto può modificare il proprio valore nel giro di poco. Si pensi ad esempio al 13 gennaio 2017, quando ancora l'uso della moneta elettronica non era così tanto diffuso: all'inizio dell'anno il valore era pari a 777 euro, mentre il 13 dicembre 2017 è salito vertiginosamente a 14.475 euro.

Questa impennata registrata nel corso dell'anno ha fatto sì che si diffondesse quella che è stata rinominata la febbre dei Bitcoin, così diffusa da permettere alla moneta virtuale di poter entrare a far parte del mercato dei futures. Attualmente, si stanno diffondendo molte altre criptovalute: accanto a quella inventata da Nakamoto, nfatti, vi sono anche Ethereum, Litecoin e Ripple, che sperano di ottenere lo stesso successo del Bitcoin.

Perché la quotazione del Bitcoin è crollata

Sin dalla sua emissione, il Bitcoin ha subito un graduale aumento della quotazione che lo ha portato a valere quasi 20 mila dollari. Dopo il 17 dicembre, però, la criptovaluta in esame ha ricevuto un drastico crollo, fino ad arrivare alla giornata di venerdì 22 dicembre, dove il valore si è quasi dimezzato arrivando a 12 mila dollari.

Questa variazione in negativo ha spaventato gli investitori, a tal punto che il mercato delle criptovalute è passato da 611 miliardi di dollari a 478 miliardi, con una riduzione del 20%. Questo suo essere piuttosto altalenante è dovuto principalmente al fatto che alla base vi è la semplice legge della domanda e dell'offerta: pertanto il suo prezzo è strettamente collegato a quanto le persone sono disposte a pagare per entrarne in possesso. L'aumento della quotazione ha portato molti investitori ad interessarsi alla moneta elettronica, causando così maggiori investimenti che sono poi sfociati in un drastico abbassamento della quotazione. Charles Hayter, ideatore del sito Cryptocompare, aveva spiegato alla BBC come una valuta così debole avrebbe subito una rapida inversione nel momento in cui si sarebbe verificata un'impennata dovuta all'interessamento della massa.

Accanto a tale spiegazione, potrebbe essersi verificato anche il fenomeno del disinvestimento, individuato da Forbes: visto all'appropinquarsi del Natale, i risparmiatori hanno deciso venderli, rientrando in possesso della moneta reale con l'obiettivo di sostenere le spese tipiche di questo periodo. Altre correnti di pensiero hanno invece collegato l'inversione del trend allo 'scoppio della bolla', annunciato da tempo.