Il momento è giunto e i future su Bitcoin arrivano in Borsa, precisamente il primo sbarco è previsto domenica 10 dicembre 2017 sulla piattaforma Cboe Global Markets - Chicago Board Options Exchange, mentre dal 18 dicembre i futures BTC saranno trattati sulla principale borsa al mondo specializzata in derivati, la Chicago Mercantile Exchange (CME group). Nel frattempo il prezzo di Bitcoin ha continuato la sua corsa, seppur con la forte volatilità che lo contraddistingue: se quota 19.000 dollari è stata raggiunta giovedì 7 dicembre su alcuni exchange, nei giorni successivi c'è stato un ritracciamento fino a 15/16.000 dollari (Bitcoin quotazione su coinmarketcap.com pari a 14.750,30 dollari alle 23.00 ora italiana di sabato 9 dicembre 2017).

Cosa cambia con l'arrivo dei futures Bitcoin in borsa? Cerchiamo di fare non previsioni o "gurate", praticamente impossibili visti i rapidi sali e scendi del controvalore BTC/USD, anche di 1000 dollari in un'ora, ma ipotesi e ragionamenti su come l'introduzione di prodotti regolamentati potrà influire su un mercato ancora immaturo, fortemente e volutamente decentralizzato, che vuole sfuggire alle regole della finanza tradizionale ma che a parere di molti sta per esserne inglobato.

Valore Bitcoin e prezzo, due concetti diversi

Bitcoin nasce nel 2009, è la prima criptovaluta ad essere stata creata e certamente la sfiducia nella finanza tradizionale seguita alla Grande Crisi dei mutui subprime è tra gli elementi del successo del suo sviluppo: il sogno di una moneta per comprare beni e servizi senza l'intermediazione di banche e Stati, slegata dalla creazione della ricchezza gestita da banche e Stati ma slegata anche dal lavoro e dalla produzione.

Che la rottura del legame tra ricchezza e lavoro sia un fattore positivo o negativo per ora non è facile dirlo perchè l'uso di Bitcoin come mezzo di pagamento è molto limitato, quasi nullo, in quanto la tremenda instabilità del suo controvalore in monete fiat è proprio ciò che, per come stanno le cose ora – cioè che tutto sia ancora pagato in euro, dollari, sterline ecc...

che sia lavoro piuttosto che beni e servizi – ne rende impossibile la concretizzazione di valore di scambio.

Se non all'interno del settore finanziario che dovrebbe, per lo meno in teoria, essere il più contrario allo spirito con cui è nato Bitcoin: la speculazione, cioè la creazione di ricchezza dal nulla, o meglio dal semplice cliccare su una tastiera dando concretezza ad astratti algoritmi e prodotti finanziari.

Come quelli che hanno portato alla crisi dei mutui. Come quelli che stanno per essere immessi nei mercati borsistici tradizionali: i futures su Bitcoin. I soloni della finanza tradizionale, supportati dai loro difensori nei mass media, ogni giorno titolano sulla "bolla di Bitcoin" ma poi ci si tuffano a capofitto con i derivati.

Future su Bitcoin, una "normalizzazione" innaturale

Con i futures Bitcoin in borsa la predominanza di BTC come strumento di trading, quindi speculativo, non potrà che aumentare. In realtà è possibile tradare sui future BTC già da un po' su LedgerX, una clearing house fondata da ex trader di Goldman Sachs e anche sulle piattaforme di borker quali eToro e Plus500 si può "scommettere" sull'andamento di prezzo di Bitcoin, come del resto è prassi tra i piccoli medi e grandi investitori comprare e vendere Bitcoin e cryptocurrencies in genere per guadagnare sulle fortissime oscillazioni di prezzo, ma lo sbarco dei derivati sulle due piazze più grandi al mondo, la Chicago Board Options Exchange e la Chicago Mercantile Exchange, cambia di molto le carte in tavola perchè i volumi saranno decisamente maggiori e perchè BTC entra ufficialmente nel giro della finanza tradizionale.

Il prezzo di Bitcoin con i futures BTC in borsa probabilmente non si stabilizzerà perchè aumenteranno le transazioni e dunque la volatilità, come i movimenti di queste ultime settimane dimostrano: i mercati si muovono sempre in anticipo e, sapendo da settimane che tra il 10 e il 18 dicembre i future Bitcoin arrivano in Borsa, hanno già iniziato a speculare fortemente. Non solo su BTC sia chiaro, ma su tutte le principali crypto. Già prima che il prezzo di Bitcoin espresso in dollari arrivasse a 19.000$ si leggeva che erano in agguato gli "shortatori" e infatti così è stato, visto che in due giorni si è scesi a 14/15.000$.

Di certo il momento in cui Bitcoin avrà un ruolo importante come moneta di scambio, come mezzo per i pagamento quotidiani, e dunque non solo un prodotto speculativo di finanza tradizionale (perchè per ora questo è ciò per cui viene usato), non si avvicina grazie alla sua "normalizzazione", anzi è forse una sconfitta.