Sanzione da 60 milioni all’azienda unilever, multinazionale e produttrice anche dell’algida. La decisione dell’Antitrust arriverebbe dopo la segnalazione di una piccola azienda italiana produttrice di ghiaccioli, in merito all’anomalia dei contratti commerciali della multinazionale che impedivano ad altri marchi, del settore dei gelati, di vendere i loro prodotti in presenza dell’Algida. È stata quindi aperta un'istruttoria da parte delle autorità competenti per una scorretta strategia adottata dal colosso del settore a danno delle aziende concorrenti.

Algida: condotta non corretta sanzionata dall’Antitrust

La Unilever, in pratica, applicava, soprattutto negli stabilimenti balneari, contratti che riuscivano ad impedire la vendita di gelati di altre aziende produttrici, dando l'esclusiva commercializzazione ai gelati a marchio Algida. Un meccanismo ritenuto estremamente scorretto dall’Antitrust che, in seguito alle segnalazioni all'authority dell’azienda produttrice di ghiaccioli "La Bomba", ha fatto emergere gli illeciti contratti selettivi sottoposti ai rivenditori da parte dell’Unilever. La multinazionale adottava palesemente una strategia a danno dei suoi concorrenti sia che si trattasse di note marche che di piccole aziende. La tecnica si basava sull’utilizzo di clausole di esclusività merceologica ed in parallelo di una serie di speciali fattori di fidelizzazione, attraverso una politica commerciale volta a mantenere, sia nella forma che nella sostanza, le forniture e le vendite esclusive negli esercizi commerciali dei propri gelati Algida.

Di qui la decisione della sanzione che ammonterebbe alla notevole cifra di 60 milioni.

La risposta di Unilever all’Antitrust

La reazione della Unilever, ovviamente, non è tardata ad arrivare, ed ha subito annunciato di essere pronta a presentare un ricorso attraverso il quale respingerà tutte le errate conclusioni sulle quali si sono basate le accuse e le sanzioni dell'Antitrust, ritenendole assolutamente infondate.

La decisione di intervenire in questo ambito presa dall’Antitrust è dipesa da tanti fattori e non da ultimo quello derivante dal fatto che i gelati confezionati rientrano in quei prodotti consumati fuori casa e scelti dal consumatore con l’impulso del momento. Ed è per questo che assume un rilievo molto importante il possibile vario orientamento della scelta finale, che in questo caso, il più delle volte, non era presente, con la monopolizzazione del settore da parte dell’unico marchio presente, quello dell’Algida.