Nuovo aumento finalmente in arrivo per le Pensioni, dopo due anni di blocco il trattamento minimo pensionistico, l’anno prossimo ci saranno degli aumenti per tutti i pensionati, e la pensione per chi prende 501,89 passerà a 507,41 euro, poca cosa si potrebbe obiettare, ma non è il risultato di una manovra politica, in quanto è dovuto ad un meccanismo automatico di adeguamento delle pensioni all’inflazione.

Aumenti importi pensione

L'aumento verrà introdotto da gennaio, l'assegno sociale di 448,07 passerà a 453 euro, e la stessa rivalutazione riguarderà il trattamento di invalidità civile.

Coloro che hanno un assegno di 1.000 euro, otterranno 11 euro in più, e così via a salire per chi prende 1.600 euro con 16,72 euro in più, mentre per chi percepisce 2.100 euro, l'aumento sarà di 17,33 euro. Un aumento annuale di 72 euro in più, o di 143 in più, e chi gode di una pensione tra i 1.500 e i 3.000 euro al mese, l'aumento sarà di 200 e 260 euro. Dopo le notizie sul prolungamento dell'età richiesta per il pensionamento, qualche notizia positiva in tema previdenziale!

Secondo i nuovi parametri introdotti, che vogliono realizzare una certa giustizia fiscale, e che dovrebbe avvantaggiare chi ha meno soldi in tasca, con l'aumento della pensione l’aumento previsto per motivi inflazionistici è minore, grazie al meccanismo di perequazione, che avvantaggia le pensioni più modeste, a cui spetta l’adeguamento pieno all’inflazione.

Concessione obbligata e non politica

Questa lieve concessione conquistata tramite sentenza in passato, no ha di certo fermato lo sciopero, anche perché irrisoria, le manifestazioni sono contro i regimi pensionistici in vigore e le norme future. Gli scioperi contestano la rigidità dei criteri per accedere al pensionamento, che stanno di anno in anno ritardando l'uscita dal mercato del lavoro, di tanti lavoratori ormai stanchi e usurati.

Questi di fatto non si possono inquadrare nel regolamento dell’allungamento della speranza di vita, anzi li costringerà ad un aumento di 5 mesi di età o di contributi dal 2019.

L'Italia che così facendo prevede un trattamento pensionistico di vecchiaia a partire da 66 anni e 7 mesi, si posiziona come record negativo con questi criteri come il secondo più alto in Europa, tra l'altro superata solo da una nazione che non naviga in buone acque, cioè la Grecia. Non perdetevi le nostre news sulle pensioni riguardo a questi argomenti, e altri che possono essere utili ai cittadini in difficoltà, ler ricevere le nostre news cliccate sul tasto segui.