Una nuova emergenza si sta abbattendo sulle automobili che a causa del gasolio sporco sono rimaste bloccate. La questione è ormai di primaria importanza, tanto da diventare un'interrogazione parlamentare.

I dettagli

Molto chiaro è ormai il fatto che questo settore è sempre più da controllare, come del resto aveva già fatto la Guardia di Finanza quando ancora non c'erano tutti questi sospetti sulla vicenda. Nel Salento, una grande quantità di auto sarebbero rimaste bloccate proprio a causa del carburante non del tutto pulito. La questione si sa diffondendo a macchia d'olio e i più importanti media nazionali ne parlano.

A quanto pare la problematica non coinvolgerebbe solo i cittadini di Taranto, Lecce e Brindisi.

La raffineria di Taranto era stata imputata di essere il punto principale dove il gasolio sporco ha preso il via, ma non molte ore fa l'Eni ha smentito il tutto. Tutti i consumatori sono molto furibondi per la questione e le associazioni addette stanno raccogliendo tutte le segnalazioni e le denunce di chi è stato vittima di tale problematica. Molto probabilmente sarà inviata una richiesta per ricevere il risarcimento danni per tutti i consumatori che sono stati danneggiati dal gasolio inquinato.

Le indagini della Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza si è interessata alla questione e da fine dello scorso hanno ha cercato di indagare sulle cause che hanno portato milioni di automobilisti a riscontrare delle problematiche nelle loro auto.

A quanto pare, il problema sarebbe da ricercarsi in una non corretta miscelazione tra la benzina, che ha poi portato le auto ad avere dei problemi. Gli automobilisti hanno visto le loro auto arrestarsi di punto in bianco, senza più poterle riaccendere se non con l'aiuto di un apposito addetto.

Le vittime hanno però dovuto pagare un caro prezzo per rimettere in sesto i loro veicoli.

Chi ha dovuto semplicemente purificare il serbatoio ed il filtro ha dovuto pagare circa 400 euro, mentre chi ha per forza di cosa dovuto sostituire la pompa dell'automobile e degli iniettori, ha dovuto spendere ben mille euro. Naturalmente è inevitabile che tutte le persone che sono state vittima di questa vicenda, abbiamo chiesto di ricevere un risarcimento danni. L'automobilista dovrà però conservare tutti gli scontrini del proprio meccanico, così da dimostrare la somma per spesa per rimettere in sesto il proprio veicolo.