L'anno appena cominciato è stato all'insegna delle reazione dei consumatori dopo l'entrata in vigore dell'obbligo di pagare i sacchetti per frutta e verdura nei supermercati ed in qualsiasi luogo addetto alla vendita. La novità fa parte chiaramente del passaggio alla biodegradabilità a favore dell'Ambiente, già saturo di sacchetti della spesa che spesso vengono poi gettati per strada o usati a sproposito, specie quelli che non si pagano proprio come nel caso della frutta o della verdura. Diversi italiani hanno cosi minacciato di rinunciare al sacchetto etichettando ogni singolo pezzo di prodotto alimentare, operazione inutile visto come diversi supermercati addebitano in automatico l'importo in fase di emissione del primo scontrino da affrancare sulla busta o sul prodotto del reparto ortofrutticolo.

Sacchetti in plastica: la possibile soluzione

Sul web diversi italiani hanno proposto personali soluzioni al caos creato dai sacchetti non riciclabili, una di queste arriva direttamente dalla Svizzera. Sempre per non intaccare l'ecosistema, nel paese a confine con l'Italia si è ben pensato di inserire le cosiddette "multibag", ovvero dei sacchetti non bio ma a pagamento una volta solamente, composti da una retina usata solitamente dalle nostre parti per contenere arance, limoni ed altri tipi di frutta.

Questa tipologia di contenitore va incontro ad una serie di evidenti vantaggi: abbattimento dei costi di produzione, visto che tale recipiente in rete si può utilizzare all'infinito semplicemente lavandolo come si deve, e anche una riduzione del costo al consumatore, considerato come questo lo debba acquistare solamente una volta, almeno cosi hanno pensato di fare in Svizzera.

L'ambiente non ne risente poichè il prodotto è certificato dalle autorità competenti ed è sostenuto anche dal WWF per via del materiale che lo compone, sostenibile e riciclabile al 40%. Per quanto riguarda l'utilità non ci sono particolari inconvenienti, considerato la facilità nell'imbustare frutta e verdura.

L'esempio da valutare

In Svizzera fanno pagare 3 multi-bag circa 4,5 euro con una media di 1,5 euro a busta: si tratta di un costo fattibile che va incontro ad un ammortamento abbastanza breve visto che alcuni supermercati fanno pagare il singolo sacchetto biodegradabile per la frutta dai 2 ai 4 centesimi di euro. Se si fanno due conti il risparmio, considerando sempre la situazione attuale, è palese ed evidente: con un 50 acquisti in media si andrebbe a raggiungere la cifra per la busta in retina che, in caso di rottura o inefficienza, potrà poi comodamente essere smaltita ed in parte riciclata. La Svizzera sarà presa come modello dall'Italia?