È una "capitolazione" di fronte all'Europa, quella di Alexis Tsipras e del suo partito. Lo dice il Comitato internazionale per la Quarta Internazionale, organizzazione internazionale socialista che si ispira a Trockji, in una dura nota contro il partito Syriza e l'esito della sua trattativa con gli organismi internazionali. È una posizione del tutto marginale, ma è solo l'ultima delle critiche al partito che ha vinto le elezioni sulla parola d'ordine della fine delle politiche di austerità e che oggi deve inviare a Bruxelles l'elenco delle misure che intende prendere per poter ottenere un allungamento di quattro mesi del programma di aiuti internazionali.

Tsipras e il suo ministro delle Finanze Varoufakis hanno però sicuramente ottenuto da Bruxelles la possibilità di decidere quali misure attuare per offrire garanzie ai debitori internazionali. E nelle tre pagine che si prepara ad inviare il governo greco sarebbero contenute poche cifre ma l'impegno a realizzare una lotta all'evasione fiscale e alla corruzione - compreso il diffuso contrabbando di tabacchi e benzina; una riforma della pubblica amministrazione; una serie di tagli ai costi della politica, che incidono poco ma di solito hanno un discreto effetto mediatico. Nel testo dovrebbe essere inserito anche l'annuncio di alcune privatizzazioni, e qualcuna delle"misure umanitarie" promesse dal governo: per esempio il blocco della possibilità di confiscare la prima casa se non si paga il mutuo per motivi di necessità.

Le misure previste nel piano del precedente governo - aumento dell'Iva e taglio delle pensioni - sarebbero eliminate. In ogni caso il partito inizia a perdere consenso nei sondaggi e registra prese di posizione dure, anche da parte di personaggi-simbolo. È il caso di Manolis Glezos, eroe nazionale, partigiano, eletto al Parlamento eurpeo, che ha detto ieri, intervistato da un giornale greco: "Mi scuso con i greci per essermi prestato a questa illusione".

Glezos ha detto che si parlava di cancellare la Troika, mentre quel che è stato ottenuto lo scorso venerdì è stato solo un nuovo nome: ora si chiamano il trio composto da Fmi, Bce ed Ue si chiama "Istituzioni", ma resta l'interlocutore di Atene. "Abbiamo deciso di chiamare carne il pesce, ma niente di più", dice Glezos.

Allo stesso modo resta il "memorandum", che è l'accordo sottoscritto da Atene e la cui validità è stata ribadita dal governo Tsipras nelle trattative di questi giorni. Solo non lo chiameranno più così.