Si tratta di un parere importante, anche se sommario, quello fornito dall'EUMC (comitato militare europeo), per la missione "Eunavfor Med" , approvata la settimana scorsa dai Ministri della Difesa e degli Esteri europei, trapelata al pubblico grazie a Wikileaks il 25 maggio e svelata da "L'espresso". L'obiettivo è quello di smantellare il business del traffico di essere umani attraverso il mediterraneo, dando tuttavia la priorità alla tutela della vita umana, anche in mare , come prescritto dalla Convenzione sul diritto del mare (UNCLOS).

La missione si presenta come una vera e propria sfida strategica per l'establishment militare, per la complessità della situazione in mare e sulle coste.

Importante sarà definire, come specificano le autorità militari, le regole di ingaggio oltre che dare una definizione ad hoc a concetti come "contrabbando", "traffico di esseri umani", "rifugiati", al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Fra le azioni di forza che si prevede di attuare sono indicati gli abbordaggi alle imbarcazioni, il sequestro o la neutralizzazione delle stesse in caso di resistenza, salvataggio di ostaggi e detenzione di coloro che rappresentino potenziali minacce o sospettati di crimini.

La presenza di forze ostili è debitamente presa in considerazione nel rapporto, senza tuttavia dimenticare come anche la mera gestione di volumi migratori di tale portata sia in sé e per sé una attività pericolosa, ulteriormente aggravata dall'insicurezza delle zone costiere libiche.

L'operazione dovrebbe essere avviata il più presto possibile, già alla fine di giugno, ponendo in essere la cosiddetta "fase 1", il cui contenuto operativo dipenderà in gran parte dalla legislazione applicabile e da eventuali risoluzioni Onu.

L'obiettivo si riterrà raggiunto, riporta il documento, una volta che si sarà ridotto in misura consistente il flusso di migranti e l'attività dei trafficanti.

Il comitato militare esprime tuttavia i propri dubbi, richiedendo quindi l'approfondimento del lavoro di intelligence, in merito alla scarsa conoscenza delle modalità con cui il business criminale sia concretamente gestito dai trafficanti, cosa che impedisce dunque di colpirne l'organizzazione direttamente al cuore.

Il documento, sebbene classificato come "riservato", non perde il suo valore malgrado la pubblicazione realizzatane, e rappresenta dunque una vera e propria "bozza" dell'azione militare che l'Europa si accinge ad intraprendere, all'interno di una cornice più ampia in cui il fenomeno migratorio viene tutt'oggi contenuto e discusso.