Due giorni fa, il 3 febbraio 2016, in Francia è entrata in vigore una legge che combatterà in maniera decisa lo spreco di cibo ancora commestibile. La legge era stata votata a dicembre dall’assemblea nazionale ed è stata approvata definitivamente due giorni fa. La normativa rende obbligatorio, per i supermercati di medio-grandi dimensioni (dai 400 metri quadrati in su), l’accordo con organizzazioni caritative per la donazione del cibo rimasto invenduto e inoltre prevede sanzioni severe (sanzioni che arrivano fino a 75 mila euro) per quanti ‘distruggeranno’ alimenti ancora commestibili.

Se ciò non sarà possibile, il cibo dovrà obbligatoriamente essere trasformato in mangime per animali o compost. Insomma, da oggi in Francia, in una maniera o in un’altra, la quantità di cibo che finirà nelle pattumiere diminuirà sensibilmente. La legge è stata presentata all’assemblea nazionale dal deputato socialista Guillaume Garot in seguito ad una petizione lanciata dal politico donna Arash Derambarsh.

Un primato Francese

La Francia diventa così il primo paese al mondo a legiferare in maniera decisa sullo spreco alimentare. A tale proposito la Derambarsh ha chiesto l’intervento di François Hollande affinché convinca Juncker, presidente della Commissione Europea, a promuovere questa legge all’interno della Comunità, per fare in modo che gli altri stati del Vecchio Continente imitino la Francia per risolvere l’annoso problema dello spreco di cibo.

Derambash ha fatto notare come, con l’entrata in vigore di questa legge, circa 10 milioni di francesi potranno godere di pasti completi tutti i giorni. Cibi che, senza queste misure, sarebbero finiti nei cassonetti dell’immondizia. Jacques Bailet, di Banques Alimentaires, uno dei network francesi che si impegna a ‘recuperare’ cibo per donarlo ai bisognosi, ha dichiarato al Guardian: “I supermercati saranno obbligati a firmare un contratto con cui si impegneranno a donare cibo in beneficenza.

Questo ci aiuterà ad aumentare la qualità e la diversità del cibo che prendiamo e che distribuiamo. Al momento abbiamo qualche difficoltà a reperire carne, frutta e verdura. Spero vivamente che con l’entrata in vigore della nuova legge, aumenteranno le nostre disponibilità di questi prodotti”.

La situazione in Italia

In Italia una legge del genere appare necessaria.

Lo dicono i dati: il rapporto Waste Watcher del 2015, infatti, ha rivelato che nel nostro Paese ogni anno vengono buttati generi alimentari per un valore complessivo di 8,4 miliardi di euro. A livello mondiale, invece, lo spreco costa ogni anno mille miliardi di dollari, cifra che si triplica quasi (2.600) se si aggiungono i costi legati all’acqua e all’impatto ambientale. La nuova Legge di Stabilità ha semplificato le procedure burocratiche collegate alla donazione di alimenti alle ONLUS. Mentre la Legge Spreco Zero è ancora in fase di stallo. Quest’ultima, tra le altre cose, prevede incentivi fiscali alle imprese che doneranno cibo in beneficenza. Nel frattempo il Ministero dell’Ambiente ha fatto un primo passo in avanti in tal senso con il lancio del progetto ‘Family Bag’.

Nei ristoranti che aderiranno all’iniziativa sarà possibile chiedere un contenitore per portare a casa le pietanze avanzate. Al momento il progetto è in fase di ‘testing’ ed è partito in 100 ristoranti della provincia di Padova.