Anche quest'anno l'Italia si conferma nelle ultime posizioni del DESI 2017 (Digital Economy and Society Index), posizionandosi al 25esimo posto, davanti soltanto a Grecia, Bulgaria e Romania. Prima classificata nell'Europa digitale è la Danimarca, seguita a ruota da Finlandia, Svezia e Olanda.

L'indice di digitalizzazione dei 28 paesi UE per il 2017 mostra ancora una volta un forte divario tra le nazioni prime classificate e quelle in coda. Per quanto concerne il nostro paese, sebbene vi siano lievi segnali di miglioramento specialmente a livello di infrastrutture e di accesso alle reti di ultima generazione (NGA), dai risultati emergono scarsi risultati relativamente alle competenze digitali.

Il Digital Economy and Society Index

Il DESI viene elaborato ogni anno dall'Unione Europea per fare il punto della situazione sul livello di digitalizzazione dell'economia, della società e della Pubblica Amministrazione nei paesi UE. La classifica delle 28 nazioni concorrenti viene stilata tenendo conto di 5 criteri:

  • connettività, intesa come connessione ad alta velocità;
  • fattore umano, inteso come patrimonio di conoscenze e competenze digitali, nonché della loro padronanza;
  • utilizzo della rete, criterio che afferisce la maggiore o minore propensione all'utilizzo degli strumenti web (dalla lettura delle news ai pagamenti digitali);
  • integrazione della tecnologia e di internet a livello aziendale;
  • digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Il Digital Economy and Society Index combina le valutazioni relative a questi 5 imprescindibili fattori, classificando i paesi europei e offrendo ai diversi governi nazionali materiale su cui riflettere per impostare le proprie politiche e le proprie agende digitali.

Tener conto di tali risultati è indispensabile per rimanere al passo con il resto del mondo, e per garantire la competitività del proprio sistema paese.

La situazione dell'Italia digitale

Anche per il 2017, quella disegnata alla luce dei risultati del DESI europeo è un'Europa a due velocità in cui, malgrado un lieve miglioramento complessivo in materia di digitalizzazione dell'economia e della società, il gap tra le nazioni prime classificate e quelle che rimangono in coda risulta ancora consistente.

L'Italia digitale mostrata dal report, risulta ancora complessivamente indietro rispetto alle capofila scandinave.

Il 25° posto assegnato al nostro paese è dovuto al fatto che, sebbene vi siano stati significativi progressi in tema di connettività (grazie ad un aumento della copertura delle reti NGA), a livello di capitale umano e di utilizzo della rete si è ancora lontani dalla media europea.

Gli Italiani connessi risultano pari al 67%, contro il 79% della media UE, e forti carenze si riscontrano anche in merito alle competenze in tema di ICT e digitale, ancora sostanzialmente elementari e poco specialistiche.

L'Italia nel DESI 2017 resta al 25esimo posto come nel 2016, facendo registrare un miglioramento pari ad un misero 0,04% rispetto all'anno precedente. Una simile classificazione nell'indice di digitalizzazione risulta "inaccettabile" per Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione per il digitale, che afferma: "Che tipo di futuro i politici vogliono dare ai loro cittadini? Dipende dalle decisioni che prenderanno sulle frequenze 700 MHZ".