Un’inchiesta svolta dal più importante giornale rumeno, Adevarul, in collaborazione con la polizia locale ed uscita ieri sul proprio sito ufficiale, ha portato alla luce un disegno delinquenziale che ha davvero dell’incredibile: famiglie di rom pronte ad inviare minorenni (tra i 10 ed 13 anni!) nelle principali città europee per alleggerire i portafogli di turisti ed ignari cittadini. Fortunatamente, grazie al lavoro svolto dalla polizia francese e da quella romena si sta smantellando una fitta rete "criminale e pericolosa" che nell'ultimo biennio aveva portato ad un incremento vertiginoso di reati di piccola e media entità sia in Europa che nella Romania orientale.

Attraverso degli accordi tra le parti, le autorità giudiziarie stanno lavorando in simbiosi affinché i colpevoli siano consegnati celermente alla giustizia e le informazioni relative a questi clan siano utilizzate da tutti gli stati UE per difendersi dall'assalto degli scippatori organizzati.

Da dove arrivano i bambini?

Numerosi bambini giungono ogni anno in Europa Occidentale dalla lontana Iasi, seconda città più popolosa della Romania dopo la capitale Bucarest e capoluogo della regione moldava (da non confondere con l'omonima nazione confinante) che dal 2004 è il centro principale sia economico che amministrativo di una vasta area metropolitana a nord-est del paese. I baby-borseggiatori, addestrati finemente dai propri familiari nelle loro città di origine, dovevano mischiarsi alla folla durante avvenimenti sportivi, dinanzi a luoghi culturalmente interessanti e all’interno di stazioni e fermate della metropolitana.

Si stima che soltanto nell’anno 2016 intorno alla regione parigina, i malfattori abbiano intascato un bottino dal valore di circa 600 mila euro.

Altre nazioni da colpire

Non solo i cugini transalpini da derubare, secondo fonti investigative nazioni ricche come Spagna ed Inghilterra erano state scelte dalle varie famiglie nomadi per i loro piani.

L'Italia ed i rom presenti sul nostro territorio ad oggi non avrebbero un ruolo in questa vicenda. Alla stampa il responsabile del dipartimento della Direcția de Investigare a Infracțiunilor de Criminalitate Organizată și Terorism (Direzione Indagini sulla Criminalità organizzata e il Terrorismo o in breve DIICOT) ha spiegato: “Fin da piccoli, ai rom viene inculcata l’idea del rubare per vivere una vita migliore, trasformando l’atto criminale in qualcosa di normale e legale. I genitori di questi poveri bambini hanno deciso di condurre una vita parassitaria utilizzando deliberatamente queste piccole creature in quanto esse non sono perseguibili penalmente”.