Correva l'anno 1987 quando Sofia Corradi soprannominata anche Mamma "Erasmus" propose il suo progetto, in ambito accademico ed istituzionale alla conferenza permanente dei rettori delle università italiane: l' erasmus il cui acronimo si traduce in "European Region Action Scheme for the Mobility of University Students".

Il diritto di poter compiere i propri studi o di svolgere un tirocinio in paese dell'unione europea

L' Erasmus permise, ai giovani studenti di tutte le università europee, la possibilità di poter trascorrere un periodo di tempo, che va da tre mesi ad un anno, al di fuori del proprio contesto accademico.

Gli studenti universitari, in questo modo, hanno conquistato il diritto di poter compiere i propri studi o di svolgere un tirocinio in paese dell'unione europea. L'approvazione di questo progetto ha dato così la possibilità a tutti gli studenti universitari europei, di potersi mettere in gioco, un' occasione che gli permette di andare a vivere (seppur per un periodo di tempo limitato) all'estero in maniera indipendente. L' Erasmus offre anche la possibilità di sperimentarsi non solo all'interno dell'università ma sopratutto all'esterno: convivendo con una cultura diversa dalla propria e imparando una nuova lingua. Un'esperienza che non solo arricchisce il proprio curriculum ma anche la propria persona.

Dal 2014 fino al 2020 l' Erasmus è diventato Erasmus Plus e coinvolge oggi 69 mila organizzazioni, fra università̀ e istituzioni di istruzione superiore in 33 Paesi. Il nuovo programma ha integrato altri programmi di studi e formazione. Dal punto di vista finanziario sono stati stanziati quasi 15 miliardi di euro, una media di oltre 2 miliardi all'anno, contro i 13 milioni appena stanziati nel 1987.

Agli studenti vengono versati una cifra media mensile di circa 280 euro ed inoltre sono previste integrazioni e borse di studio destinate a ragazzi che provengono da condizioni economiche disagiate.

Il 10% degli universitari europei sperimentano un periodo di formazione all'estero

Oggi sono circa il 10% gli universitari europei che sperimentano un periodo di formazione all'estero e la metà di loro lo fa grazie al progetto Erasmus Plus.

Tra le mete preferite degli studenti ai primi posti si trovano Spagna, Germania e Regno Unito mentre l'Italia si piazza al 5 posto.

Ad oggi si sancisce il suo trentesimo anno di età e la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, ha scritto su Twitter: «L’Erasmus dovrebbe essere obbligatorio per tutti i giovani perché crea un senso molto forte di cittadinanza europea».