L'obiettivo dell'operazione congiunta del network europeo delle polizie stradali "Tispol", denominata "Seatbelt", che inizierà lunedì 11 settembre per concludersi il 17, sarà quello di ridurre il numero delle vittime della strada e degli incidenti che ammontano a circa 120mila ogni anno in Europa. In Italia, la Polizia Stradale ha pianificato specifichi controlli su tutto il territorio nazionale.

Punti di controllo verranno predisposti sulle autostrade e le grandi vie di comunicazione, e le attenzioni saranno puntate sul regolare utilizzo delle cinture di sicurezza da parte degli automobilisti e dei passeggeri, il loro sistema di ritenuta, ed il giusto posizionamento, negli abitacoli, dei passeggini per i bambini.

Cooperazione tra le polizie stradali europee

"Tispol", nata nel 1996 sotto l'egida dell'Unione Europea, è una rete di cooperazioni tra le varie polizie stradali europee alla quale, fino ad oggi, hanno aderito ventinove paesi, tra cui anche la Svizzera e la Norvegia. Con le loro attività congiunte, in tutti questi anni le polizie stradali sono riuscite a ridurre drasticamente il numero di incidenti mortali attraverso iniziative coordinate, come ad esempio il controllo della velocità per tutte le tipologie di veicoli, e lotta alle violazioni sulle norme omogenee in vigore negli Stati dell'Ue.

Migliorata la sicurezza stradale europea

Ed i risultati positivi non si sono fatti attendere. Infatti in tutta l'Unione Europea, nel 2016, gli incidenti stradali sono diminuiti del 2%, mentre in Italia del 5%, e complessivamente si calcola che negli ultimi sei anni il numero delle vittime è calato del 19%.

Nonostante questi dati incoraggianti, vi è la necessità di fare molto di più, perché l'obiettivo di raggiungere entro il 2020 il dimezzamento del numero delle vittime della strada è lungi dall'essere centrato, in base alle ultime statistiche.

Ogni giorno, sulle strade europee, muoiono 70 persone e 350 subiscono ferite gravi.

Intensificare gli sforzi comuni con campagne di prevenzione - specialmente nelle scuole - e di controllo sulle strade, secondo alcuni rappresentanti della "Tispol" dovrebbe essere la principale via da seguire per salvare il maggior numero di vite umane. Sono la Gran Bretagna, l'Olanda, la Spagna, la Danimarca e la Germania i paesi con le strade più sicure e con l'indice di mortalità più basso, mentre tra gli Stati dove la guida è più pericolosa si segnalano la Bulgaria, la Romania, la Lettonia e la Polonia.

Le vittime sono, in maggioranza, gli occupanti delle macchine e, a seguire, i pedoni, i ciclisti e i motociclisti. Insomma, un vero e proprio "bollettino di guerra" che si può e si deve fermare con iniziative di questo genere.