A due giorni dal referendum di Catalogna, che ha visto la schiacciante vittoria di quanti desideravano dichiarare la propria indipendenza dal governo centrale di Madrid, il Re Felipe VI di Spagna parla allo Stato, sostenendo che le istituzioni storiche della Catalogna hanno violato, con slealtà inaccettabile e con irresponsabilità, i princìpi della democrazia, oltre ad aver minato alle fondamenta l'unità stessa della Spagna. Non vi è stato alcun riferimento alle violenze provocate dalla polizia. Perciò, invita il governo di Rajoy a ristabilire l'ordine costituzionale.

Non vi è stato alcun riferimento alle violenze della polizia che, domenica, si è scagliata contro la folla recatasi ai seggi.

Manifestazioni e proteste

Tutte le piazze catalane, di molteplici comuni e città, sono state invase da centinaia di migliaia di persone per protestare contro le violenze delle forze dell'ordine spagnole, bloccando 24 arterie del Paese, fra cui due autostrade. Proteste e manifestazioni che hanno avuto l'appoggio non solo del governo catalano, ma anche di Barcellona e Girona.

Riunione straordinaria

Nel frattempo, una riunione straordinaria per decidere "il da farsi" è stata convocata dal presidente catalano Carles Puigdemont.

Tuttavia, stando alla legge che nello scorso mese di agosto è stata approvata dal Parlamento, la prossima mossa dovrebbe essere l'ufficiale e definitiva proclamazione dell'indipendenza.

Un passo che, sicuramente, sarà un dichiarato atto di guerra nei confronti del governo centrale di Madrid, e la cui risposta potrebbe porre fine all'autonomia dei governi catalani o, addirittura, portare all'arresto di Puigdemont.

Ciò che per il presidente catalano è propriamente importante, in queste ore, è creare un clima favorevole al dialogo, alla mediazione, chiedendo - inoltre - all'Unione Europea di non voltargli le spalle, ma di appoggiarlo.

Un dialogo che, però, dopo il discorso del re Felipe sembra essere messo sempre più al bando, raggelandone le già timide speranze.

Desiderio di Puigdemont, infatti, non è spezzare l'unità spagnola, non è dividere il Paese, né mettere in atto una separazione traumatica. Ciò che egli desidera vivamente è ottenere una separazione concordata.

Dopo le proteste

Cessate le manifestazioni, il sindaco di Barcellona, Ada Colau, oltre a condannare le violenze delle forze dell'ordine spagnole, che hanno provocato quasi mille feriti, denuncia alcune aggressioni sessuali, avvenute proprio per mano di alcuni poliziotti.

Una denuncia, un dubbio, che ha spinto Puigdemont ad annunciare la formazione di una commissione d'inchiesta prima, e a citare in giudizio polizia e governo spagnoli poi.