Da ieri 06 maggio 2015 è operativa la legge 44/2015 sul prestito vitalizio ipotecario. È una misura diretta ad aiutare le persone con un'età anagrafica superiore ai 60 anni che prima di questa legge avevano difficoltà ad ottenere un prestito e che con la sola pensione stentavano ad andare avanti. In pratica il pensionato può accedere ad un prestito in banca dando in garanzia la propria casa di residenza. Il montante del prestito erogato sarà tra il 15 ed il 55% del valore di mercato della casa. La cosa strana che rende questo prestito diverso dai soliti, come se funzionasse al contrario è che maggiore è l'età del richiedente maggiore sarà l'importo erogato.

Il motivo è che la banca, calcolando le aspettative di vita e le statistiche sulla mortalità prevede che il debito sarà estinto prima se il beneficiario è più in là con l'età al momento della stipula del contratto per cause fisiologiche. Il pensionato ottiene liquidità dalla banca che in cambio accende una ipoteca sulla casa dell'anziano. Il contratto non avrà alcuna rata di rimborso del prestito fino alla morte del pensionato. Solo allora gli eredi potranno scegliere se rimborsare il prestito alla banca o lasciargli l'immobile per la vendita. In quest'ultima soluzione la banca una volta venduta la casa si terrà l'ammontare del prestito erogato più gli interessi e darà la differenza ricavata dalla vendita agli eredi.

Il prestito può essere come per tutti gli altri mutui a tasso fisso, variabile ed a capitalizzazione, ma il suo importo non potrà mai superare il valore di mercato della casa che si ridurrà del 15% ogni anno che passa dalla stipula del contratto. Al momento dell'accensione del finanziamento il richiedente può anche scegliere di pagare alla banca solo gli interessi maturati anno per anno lasciando agli eredi, alla sua morte, solo il prestito ottenuto dalla banca.

In pratica se un pensionato di 70 anni ottiene un prestito di 100.000 euro dalla banca, può scegliere se pagare i 5.000 euro di interessi all'anno (ipotizzando un tasso del 5%) lasciando agli eredi solo 100.000 euro da pagare alla banca oppure non rimborsare niente e lasciare tutto post-mortem. In questo caso oltre ai 100.000 euro ci saranno da rimborsare anche i 5.000 euro di interessi per il primo che andranno a capitalizzarsi per il secondo anno e così via.