Giovedì 15 settembre è il giorno del debutto del nuovo regime di aiuti alle imprese previsto dal Ministero dei Beni Culturali. Si tratta del bando “Cultura Crea”, bando rivolto a micro, piccole e medie imprese del Mezzogiorno. Come dicevamo, dal 15 settembre si potranno iniziare a presentare le domande per poter accedere agli aiuti che mirano allo sviluppo di imprese nuove o già avviate. Gli stanziamenti sono ingenti visto chesi parla di 107 milioni di euro destinati al programma. Ecco cosa bisogna fare per partecipare e come funziona il pacchetto.

A chi si rivolge?

Come dicevamo la misura coprirà sia imprese in via di apertura che imprese già avviate. I settori degli interventi sono quelli della cultura, il turismo, lo spettacolo ed i prodotti tipici e tradizionali. Dei 107 milioni infatti, 41,7 saranno destinati alle start-up, 37,8 alle vecchi imprese che cercano di svilupparsi e 27,5 al terzo settore, cioè onlus, cooperative sociali, organizzazioni non governative e così via. L’area geografica dello stivale dove sono destinati i nuovi incentivi sono quelle del Mezzogiorno, cioè Sicilia, Puglia, Basilicata, Calabria e Campania. La piattaforma web dove sarà possibile presentare le domande è “invitalia.it” oppure direttamente dal sito del Ministero, cioè “culturacreativa.beniculturali.it”.

Sul sito ufficiale dell’agenzia di proprietà del Ministero dell’Economia, appunto Invitalia, sono già disponibili i moduli, le spiegazioni e l’elenco della documentazione da allegare all’istanza.

Come funziona la nuova possibilità offerta

Finanziamento agevolato e contributo a fondo perduto sono le due linee di intervento. L’offerta mira a coprire l’80% dell’investimento previsto e ammesso dalla procedura.

In alcuni casi, come per esempio l’impresa avviata da giovani, donne o quelle con il cosiddetto rating di legalità, la copertura può salire anche al 90%. Come dicevamo, lo strumento sarà gestito da Invitalia che valuterà i progetti, il piano di investimenti, erogherà i fondi e controllerà la realizzazione delle imprese. Per le imprese nuove l’incentivo, che dicevamo copre l’80% delle spese ammissibili, sarà diviso a metà, con un 40% di finanziamento a tasso zero ed un 40% di fondo perduto.

Per le imprese già avviate e per il loro sviluppo invece, il fondo perduto può essere solo del 20% mentre il restante 60% sarà sotto forma di finanziamento a tasso zero. Per le imprese del terzo settore invece tutto l’80% è di fondo perduto. Per quanto concerne i finanziamenti a fondo perduto concessi, potrebbe essere concesso l’anticipo del 50% per agevolare l’avvio delle nuove imprese. Le domande, che ricordiamo ancora potranno essere presentate dalle 12:00 del 15 settembre, saranno valutate in ordine cronologico e si conta di darne esito in 60 giorni. L’iter valutativo naturalmente riguarderà prima di tutto i requisiti formali e poi quelli dell’idea imprenditoriale. Ecco perché è necessario allegare all’istanza un progetto di impresa dettagliato con descrizione dell’attività, analisi del mercato ed aspetti tecnici e finanziari.