Conviene aver cambiato la propria caldaia o essersi muniti di condizionatori di aria nel 2016? Una domanda che nasce alla luce delle notizie circa i bonus e gli incentivi che il Governo ha previsto per queste due fattispecie di operazioni. Infatti, tramite la dichiarazione dei redditi è possibile recuperare parte della spesa grazie al meccanismo delle detrazioni fiscali. Ecco come funziona il sistema e tutto quello che c’è da sapere per sfruttare quello che la Legge offre.

Climatizzare casa

Quando un contribuente procede all’acquisto di un condizionatore d’aria sia che valga come aria fredda per l’estate o in pompa di calore per il riscaldamento nella stagione invernale, può scaricare dal proprio reddito imponibile la spesa sostenuta.

Questo anche quando il climatizzatore serva come supporto agli strumenti di calore già presenti, o in sostituzione di essi, sia che si stia ristrutturando cassa che no. Solo per le case adibite ad abitazione principale del soggetto dichiarante, la detrazione prevista è del 50% della spesa sostenuta, nel caso in cui si monti uno strumento dedicato al risparmio energetico. Per impianti più potenti, che mirano a sostituire impianti di riscaldamento già pre-esistenti ma più inquinanti e con maggiori sprechi di energia, la detrazione sale al 65%. Per questi ultimi, la possibilità non si riduce alla casa di abitazione, ma a tutte le seconde case, negozi, uffici e così via. Anche l’IVA in tutti i casi di acquisto di condizionatori è ridotta al 10%.

Il condizionatore classico, quindi non a pompa di calore può essere portato in detrazione solo se collegato alla ristrutturazione dell’immobile. Il vincolo decade per i condizionatori a pompa di calore. La quota di spesa sostenuta e da scaricare verrà divisa in 10 rate annuali di pari importo.

La vecchia caldaia

Con il 730 o il modello Unico 2017 sarà possibile scaricare anche le spese per la sostituzione della vecchia caldaia.

Il tetto massimo di spesa detraibile è fissato in 10.000 euro. Questa spesa rientra nella riqualificazione e recupero del patrimonio edilizio e siccome riguarda uno strumento fondamentale per il riscaldamento della casa o la produzione di acqua calda, rientra nel cosiddetto Bonus Mobili 2017. Come per tutti i bonus fiscali previsti dall’ordinamento, necessario tracciare i pagamenti che quindi devono essere fatti tramite bonifico bancario.

Vanno riportati la causale del pagamento, il codice fiscale del soggetto pagatore e la partita iva dell’installatore e venditore dell’apparecchio. La detrazione è di durata decennale, con 10 rate annuali di pari importo come previsto per le opere di ristrutturazioni degli immobili e prevede, entro il tetto massimo prima citato, il 65% di detrazione sulla spesa sostenuta.