Su proposta del premier Gentiloni e del ministro Calenda, in esame preliminare il Cdm ha approvato lo schema di regolamento per i contributi destinati alle emittenti locali: stabiliti i criteri per l'erogazione relativa a radio e tv che trasmettono il proprio segnale in ambito locale. Prevista una graduatoria nazionale, per la cui responsabilità è stato individuato il ministero dello Sviluppo economico. Il provvedimento, dopo diversi pareri, ritornerà in Consiglio dei ministri. Stavolta per un'approvazione definitiva.

I requisiti previsti

Per beneficiare dei contributi, le tv devono possedere determinati requisiti, dal numero di dipedenti e giornalisti assunti con rispettivi contratti al rispetto dei limiti per la trasmissione di televendite nella fascia oraria compresa fra le 7 e le 23.

Inoltre devono trasmettere non meno di due edizioni al giorno di tg con notizie locali. Le radio, invece, devono avere almeno due dipendenti e un giornalista. Dunque, non potranno accedere ai contributi quelle emittenti, radiofoniche o televisive, che non hanno alle dipendenze il numero minimo previsto di unità lavorative, giornalisti compresi. E non sono poche in tutto il territorio nazionale quelle realtà che, non potendo contare su entrate pubblicitarie di una certa entità, operando anche in territori economicamente depressi, soprattutto al Sud, oggi si trovano alle prese con gravi difficoltà e prospettive non proprio incoraggianti.