Un pacchetto di misure molto importante è stato approvato venerdì 9 giugno in Consiglio dei Ministri. In attesa della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto ha fatto già molto parlare di sé. Si tratta delle misure di sostegno alle imprese, soprattutto quelle fatte da giovani, in aree particolari dello stivale, il Mezzogiorno e le ZES, le zone economiche speciali di fresca istituzione. Si tratta di importanti incentivi che fanno seguito a quelli emanati a fine 2016 o che riguardano gli sgravi contributivi per i primi anni di insediamento per nuove imprese.

Il Sud Italia

"Io Resto al Sud", questo il titolo del provvedimento. Com'è facile intuire, sarà un incentivo offerto ai giovani meridionali affinché, anche non disponendo di mezzi, possano restare nelle loro zone di residenza ad avviare imprese che vanno dalla produzione di beni al settore agricolo, dall’artigianato all’industria, ma anche ai servizi. Per ogni domanda saranno 40 mila gli euro destinati a coprire il 100% dell’investimento, con esclusione delle spese per la progettazione e per le assunzioni di personale. Il contributo per i giovani imprenditori verrà costituito da una parte a fondo perduto pari al 35%, mentre la restante parte sarà un finanziamento ad interessi zero, erogato da una banca e coperto dal Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, a titolo di garanzia nei confronti dell’istituto di credito.

Nascono anche le ZES, come dicevamo, Zone Economiche Speciali, come lo sono quelle portuali o quelle vicine ad esse. Previsti gli stessi incentivi del credito di imposta del Mezzogiorno, implementati da una dote straordinaria che coprirà investimenti fino a 50 milioni di euro. Un credito di imposta importante per rilanciare le aree portuali del Sud Italia, questo in definitiva il progetto ZES, ma che deve essere richiesto dalle singole Regioni che sceglieranno di aderirvi.

Tre anni a contributi zero ma non solo

Il nuovo decreto continua sulla linea di aiuto alle imprese site in aree svantaggiate come lo è il Mezzogiorno. In agricoltura, per esempio, al fine di promuovere le forme di imprenditoria e cercare di spingere i giovani all’ingresso in un mondo o settore che statistiche alla mano, li vede molto distanti, risulta attivo lo sgravio contributivo totale.

Per le nuove imprese agricole, avviate a partire dal 1° gennaio del corrente anno, i giovani di età inferiore ai 40 anni alla data di apertura dell’impresa, potranno beneficiare, nei primi tre anni di attività, dello sgravio totale dei contributi Inps. L’incentivo però, dura un quinquennio, perché nel quarto anno, gli stessi neo imprenditori beneficeranno di uno sgravio del 60%, sempre sui contributi da versare, mentre nel quinto anno, il bonus sarà pari al 50% del dovuto. Oltre che nelle aree del Sud Italia, questo incentivo si rivolge a tutti i comuni classificati all’Istat come montani.