Dovrà essere trasferita in un'altra Scuola una bambina di 6 anni, che non ha potuto frequentare la classe primaria in cui era iscritta in quanto circa la metà dei suoi compagni non aveva effettuato i vaccini e lei non poteva sottoporsi, a seguito di una situazione di immunodeficenza, ad ulteriori trattamenti di prevenzione.

La storia

Abita con la sua famiglia vicino a Firenze la bambina protagonista di questa storia, che all'età di due anni ha contratto una grave meningite che ha compromesso il suo sistema immunitario rendendola particolarmente vulnerabile a contrarre patologie.

La sua particolare situazione sanitaria le ha così reso impossibile frequentare il primo anno della scuola primaria a cui la piccola era iscritta, in quanto l'alta percentuale di compagni non vaccinata costituiva per lei, un reale pericolo di contrazione di diverse malattie esantematiche. La famiglia ha richiesto alla scuola di fare in modo che la bambina frequentasse una classe che la esponeva in misura inferiore al rischio, ma, in quanto ciò non è stato possibile, si è reso necessario l'intervento dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana che, per far fronte alla situazione, ha attivato una serie di verifiche finalizzate a trovare una soluzione nel rispetto sia della bambina che di tutta la classe.

La decisione

A seguito di tutto ciò, in accordo con la scuola e la famiglia, si è deciso di fare in modo che la bambina frequenti un'altra scuola, così da poter usufruire appieno, come tutti i bambini, del diritto di studio, senza ledere la scelta di non vaccinarsi dei suoi compagni. La vicenda ha, tuttavia, riaperto una delle problematiche più sentite e dibattute negli ultimi tempi: quella relativa alla vaccinazione.

Pur nel rispetto delle scelte ed ideologie individuali, i medici pediatrici continuano, infatti, a sostenere, di fronte ad un calo progressivo delle vaccinazioni, l'importanza di effettuarle per proteggere i bambini (e, in questo caso, i loro amici) dall'insorgere di patologie più complesse.