E' un weekend molto importante per la Scuola, quello che abbraccia le giornate di oggi, sabato 9, e domani, domenica 10 aprile: parte, infatti, ufficialmente la raccolta delle firme per i quattro quesiti referendari che si propongono di abrogare altrettanti punti critici contenuti nella legge 107. E' un fine settimana che, comunque, non trascura l'argomento riguardante il prossimo concorso, una questione particolarmente 'calda' se si considera l'alto grado di dissenso di migliaia e migliaia di insegnanti italiani che reclamano il proprio diritto ad essere assunti in quanto abilitati dopo un lungo e duro percorso selettivo.

Ultime news scuola, 9 aprile: 'La scuola dice di no a Renzi' corteo precari contro il concorso

L'agenzia di informazione Ansa ha pubblicato la notizia riguardante la manifestazione, in corso di svolgimento a Firenze, organizzata dall'associazione sindacale e culturale 'Noi scuola'. Si tratta di una manifestazione avente come scopo quello di protestare contro quello che viene definito come il 'concorso truffa' visto che il governo Renzi ha previsto solo ed esclusivamente la soluzione del concorso per esami, contrapponendolo alle graduatorie. I docenti precari vogliono portare all'attenzione dell'opinione pubblica la violazione dei principi costituzionali, i quali prevedono, oltre al concorso per esami, anche quello per titoli, vale a dire le graduatorie di merito.

'Cacerolazo' di protesta contro il concorso truffa del governo Renzi

Da qui nasce l'accorata protesta che si è sviluppata nel cuore del centro storico di Firenze, una protesta che assume ancora più valore se si considera che si tratta della città natale di Matteo Renzi: partendo da Sant'Ambrogio, gli insegnanti precari hanno sfilato intonando cori e slogan contro il Presidente del Consiglio e il suo governo.

Ad aprire il corteo lo striscione 'La scuola dice di no a Renzi': l'urlo di dissenso è stato ulteriormente 'amplificato' dal 'concerto' di mestoli, tegami e pentole, il cosiddetto 'cacerolazo', organizzato dai manifestanti che reclamano l'importanza del loro ruolo all'interno della scuola pubblica italiana. 'Chiediamo il riconoscimento del nostro titolo abilitante - hanno spiegato i rappresentanti di 'Noi Scuola' - tra di noi ci sono persone che insegnano da dieci, anche da quindici anni.