Forse non tutti sanno che a Firenze, nel periodo di giugno, si disputa un torneo davvero speciale. Il calcio storico, o calcio in costume, si presenta come una sorta di partita giocata da 27 giocatori per ciascuna squadra. Lo scopo del gioco è portare la palla nella metà campo avversaria, e farla passare attraverso una rete, la “caccia”, posizionata ad un metro da terra e alta all’incirca un altro metro. La particolarità che rende assolutamente unico questa sorta di “sport”, consiste nel fatto che per impedire all’avversario di portare la palla nella propria caccia, è permesso fare di tutto; compreso colpirlo con calci o pugni, oppure placcarlo in pieno stile rugby.

Le regole sono praticamente assenti e lo spettacolo a cui danno vita gli atleti che vi partecipano è davvero speciale. A questa gara partecipano i quattro quartieri storici di Firenze, ognuno dei quali, ha un colore di riferimento.

Le origini

Questo gioco, che si disputa a Firenze dal 1400, deriva probabilmente dai greci i quali, già in epoca antica, usavano cimentarsi in una sorta di sport, la sferomachia, nel quale per giocare ci si serviva appunto di un corpo sferico. Nonostante le popolazioni greche siano state le prime, anche i romani si cimentarono in un gioco con la palla, derivato direttamente dalla versione ionica, che a Roma prese il nome di Harpastum. La manifestazione che ancora oggi si gioca a Firenze assomiglia tantissimo al gioco romano.

Per farsi un’idea della sua durezza basti pensare che le legioni romane usavano praticare questo “sport” per tenersi in forma o riscaldarsi alla battaglia.

Per quanto riguarda quel che succede a Firenze, l’attuale partita di calcio in costume altro non è che una rievocazione storica di una celebre partita, giocata nel 1530, in un contesto davvero particolare.

La città di Firenze, in seguito alla cacciata dei Medici, era da poco tornata ad essere una repubblica. Per sedare le rivolte Papa Clemente VII, che apparteneva appunto alla famiglia dei Medici, invitò Carlo V ad assediare la ribelle città di Firenze. La morsa dell’imperatore durava ormai da un anno ma i cittadini, stremati dalla scarsità di cibo e di acqua, non rinunciarono comunque alla celebrazione del carnevale.

Organizzarono una partita di calcio in costume appositamente per schernire Carlo V e le sue truppe. Il “match” si giocò in piazza santa croce in modo che l’armata dell’imperatore, accampata sulle colline circostanti, potesse vedere che i fiorentini, nonostante la tragica situazione, non rinunciarono ai festeggiamenti. Questa partita passò alla storia perché rappresenta ancora oggi quello che è il vero spirito fiorentino, l’anima di un’intera città.

L’edizione del 2017

La prima semifinale di questa edizione si è contraddistinta per essere stata durissima ma tutto sommato corretta. Ha visto trionfare i Rossi di Santa Maria Novella sui Verdi di San Giovanni, che hanno sofferto un punteggio di 11 caccie e mezzo a 4.

L’altra semifinale, invece, ha messo di fronte i Bianchi e gli Azzurri. La partita è stata sospesa dopo circa 15 minuti di gioco. A causa di vecchie ruggini e una grandissima voglia di vincere, lo scontro tra le due fazioni si è rivelato subito accesissimo. La causa scatenante che ha portato alla sospensione del match è stata l’aggressione di un arbitro per mano di un calciante di parte azzurra. A detta di alcuni è stato un errore commesso per la troppa tensione agonistica. Secondo altri, invece, l’aggressione sarebbe stata una reazione d’istinto ad un arbitraggio che la parte azzurra ha ritenuto troppo “di parte”. Qualunque sia stato il motivo, un comportamento del genere resta inqualificabile.

Dopo l’episodio la partita è stata sospesa e, al momento, i vertici organizzativi del Calcio Storico Fiorentino sono in riunione per decidere le sorti del torneo e l’eventuale applicazione di sanzioni punitive.