Le camere mortuarie situate al piano terra di un’edificio in via Giuglio Caccini, in zona Careggi a Firenze hanno scatenato delle proteste da parte degli abitanti della zona. Da qualche tempo un’importante azienda di pompe funebri ha aperto una cappella mortuaria sotto alcuni appartamenti. L’azienda aveva di sua proprietà il garage che poi lo ha trasformato in due camere mortuaria.

Gli abitanti chiedono la chiusura delle camere mortuarie

Le persone che abitano negli altri piani della palazzina da tempo si sento in disagio e per questo le 12 famiglie si sono rivolte ad un avocato per poter cambiare la situazione e ora sono in attesa di risposte.

Una signora, che abita in quel palazzo ha spiegato che si trovano davanti a una situazione difficile e si sentono profondamente toccati nel vedere ogni giorno persone che piangono. Lei ha descritto l’immagine che bambini e anziani sono costretti a vedere giornalmente davanti alla loro casa, parenti in lacrime che piangono la morte di un loro caro. Ma il problema di queste camere mortuarie non sussiste solo nella visione di queste immagini, ma la residente in questione ha sottolineato anche il fatto che le loro case ormai non hanno svalutate di almeno 50 mila euro, perché secondo lei nessuno vuole comprare un appartamento con un obitorio sotto.

L'intervento del consigliere Grassi e il parere favorevole della Asl

Il consigliere Tommaso Grassi, per quanto riguarda questa vicenda, ha presentato un'interrogazione e nella risposta ricevuta dall'assessore Giovanni Bettarini era precisato che il Comune era al corrente di quanto è accaduto in quella via nel 2016, però secondo loro le verifiche di tipo urbanistico edilizio sono state valutate idonee.

A favore di questa apertura nella palazzina sembra che è stata anche la Asl. Una decisione che non è piaciuta agli abitanti, i quali ancora non riescono a percepire come si può aprire un'attività di questo tipo sotto degli appartamenti. Sembra che non è la prima volta che questa azienda funebre apre camere mortuarie, perché secondo alcune informazioni, l'inverno scorso sono stati i residenti della Via di Scandicci che hanno protestato contro un'attività simile.

In quel caso le proteste sono state inutili perché l'azienda tutt'oggi svolge l'attività iniziata, anche se in quel caso le camere mortuarie erano state situate tra due negozi e all'interno di una corte condominiale, e non sotto degli appartamenti.