Un 19enne genovese era stato sorpreso dai carabinieri mentre urinava nei vicoli di Genova e gli era stato contestato il reato di atti contrari alla pubblica decenza. I militari gli avevano anche detto che sarebbe stato multato. A raccontare la storia è stato lo stesso interessato, il quale ha sottolineato che aveva bevuto qualche birra con gli amici e, non trovando nessun locale aperto, aveva deciso di fare pipì in Vico Lavezzi. La sfortuna volle che passassero di lì alcuni carabinieri. Questi gli contestarono il reato e lo avvisarono del fatto che sarebbe stato multato.

Effettivamente, dopo un po', al giovane venne consegnata una multa pesantissima.

Il ragazzo raccontò tutto al padre

Un ragazzo di Genova probabilmente non urinerà più per i vicoli di Genova, in quanto si rischiano multe veramente pesanti. Marco non riusciva più trattenere la pipì, fermandosi poi in Vico Lavezzi per espletare i suoi bisogni fisiologici. Bere molta birra, si sa, può avere effetti indesiderati. Dopo essere stato sorpreso dai carabinieri, il giovane genovese tornò a casa e raccontò tutto quello che gli era capitato quella notte al padre. Marco e la sua famiglia attendevano, dunque, la sanzione che, entro poco tempo, è arrivata: 10.000 euro. Una somma esorbitante dovuta al fatto che, l'anno scorso, il reato di atti contrari alla pubblica decenza è stato depenalizzato.

In soldoni, oggi fare pipì in luoghi pubblici non è più un reato ma un illecito amministrativo. Il papà di Marco ha pagato entro 60 giorni, beneficiando così di uno sconto. Alla fine la somma pagata è stata 3333 euro. Il genitore ha confessato di essere rimasto incredulo alla vista di quel verbale, che ha riletto ben 3 volte.

Tutti i locali erano chiusi, non c'era un posto disponibile per urinare

Quando venne fermato da alcuni carabinieri della stazione di Carignano, il giovane che aveva appena urinato in Vico Lavezzi cercò di discolparsi affermando che tutti i locali erano chiusi, compreso quello in cui aveva passato la serata. Erano quasi le 3.00.

I militari, risoluti e inflessibili, gli comunicarono che entro poco tempo gli sarebbe arrivata una multa. Effettivamente, questa gli venne inviata dopo una settimana. Un verbale lungo e alla fine una cifra pazzesca: 10.000 euro. Il padre di Marco non riusciva a credere ai propri occhi, mai avrebbe immaginato che un gesto simile sarebbe stato sanzionato così duramente. L'uomo aveva chiesto pareri ad avvocati ed esperti in materia, ma la risposta era stata sempre la stessa: meglio pagare perché le speranze di vincere un ricorso erano minime.