In seguito all'elezione di Donald Trump la valuta europea ha subito un tracollo bucando la soglia degli 1,06 dollari per la prima volta da oltre un anno. Il continuo apprezzamento del biglietto verde, si nota anche nei confronti dello yen, con un massimo toccato a 111,18.

Secondo gli esperti di market movers ormai è solo una questione di tempo per il raggiungimento della parità di 1 a 1 sul cambio euro/dollaro, a fronte delle nuove prospettive di politica economica e monetaria degli Stati Uniti.

La Fed sembra ormai avviata ad un ritocco ai tassi d'interesse a dicembre.

Secondo i dati elaborati da Bloomberg, i trader assegnano un 45% di probabilità che l'euro possa raggiungere quota 1 dollaro entro fine 2017. Sempre in base alle analisi Bloomberg, la probabilità che la Fed alzi i tassi il prossimo dicembre è salita al 92%

Scontro frontale tra FED e BCE

Le differenti politiche monetario di FED e BCE, praticamente opposte, potrebbero causare un tracollo dell'euro di fronte ad un dollaro sempre più forte. Una volta raggiunta la parità non è detto che non si possa addirittura sfondare quota 1 e restarci per molto tempo. "L’avvento di Trump sembra riaffermare con forza la narrativa della divergenza tra politiche monetarie", dice Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia.

Il presidente Bce, d'altro canto dipinge un quadro non negativo dell'Eurozona, ma annuncia che la politica monetaria espansiva proseguirà anche dopo marzo 2017. Una visione nettamente opposta a quella della FED, pronta invece a innalzare i tassi di interesse.

Scenari di mercato mai visti

La parità tra euro e dollaro apre scenari di mercato inaspettati con possibili ripercussioni negative soprattutto per l'economia americana.

Se Trump dovesse mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, sarà probabile una salita dell’inflazione. E ciò spingerà la Federal Reserve ad accorciare i tempi per la normalizzazione della politica monetaria. Il declino dell'euro potrebbe essere buono per l'economia europea. Un tasso di cambio più debole renderà le esportazioni della zona euro più competitive e dovrebbe incoraggiare l'inflazione, che è stata costantemente al di sotto dell'obiettivo della BCE nei pressi del 2%.

Ma queste tendenze non sono tutte buone notizie per i consumatori, che vedranno un aumento del costo delle importazioni in dollari come per il petrolio.

Analisi grafica del cambio eur/usd

Anche il grafico euro dollaro mostra forti segnali di indebolimento. I dati in arrivo segnalano inoltre un forte option interest a 1,0600-1,0650, altra ragione per cui la coppia continuerà a consolidare in prossimità di questa regione. Queste opzioni scadranno mercoledì, in coincidenza all’annuncio del FOMC, che potrebbe provocare una reazione di euforia dei mercati. Il contesto tecnico generale evidenzia implicazioni ribassiste in via di rafforzamento, con sollecitazioni negative tali da forzare i livelli verso l'area di supporto stimata a 1,0553.